9 Novembre 2024 02:35

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9 Novembre 2024 02:35

Covid: imperiese zona rossa sino all’11 aprile, parla Toti. “Misura indispensabile per non prolungare agonia”

In breve: "Nella seconda metà di aprile speriamo di poter pensare alle aperture e non più alle chiusure".

“La zona rossa è una misura indispensabile, che si aggiunge al divieto di raggiungimento delle seconde case che sarà prolungato sino alla domenica successiva alla Pasqua in tutta la regione Liguria”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti nel consueto punto stampa sull’emergenza Covid. Il Governatore ha motivato la decisione di firmare un’ordinanza per effetto della quale le province di Imperia e Savona entrano in zona da rossa da domani, 2 aprile, sino all’11 aprile.

Covid: imperiese zona rossa, parla Toti

“In questi minuti sto per firmare un’ordinanza che ho illustrato ai Sindaci delle province interessate e concordato con il Ministro della Salute Speranza – ha dichiarato Toti – Alla luce del quadro epidemiologico, a partire dalla giornata di domani le province di Imperia e Savona saranno zona rossa sino all’11 aprile. Questo perché entrambe le province hanno superato la soglia dei 250 casi su 100 mila per settimana, soglia stabilita dal decreto varato dal Consiglio dei Ministri come soglia di rischio per il passaggio in zona rossa.

E’ chiaro a tutti il perché il nostro ponente è più esposto al contagio del virus, le regioni che lo circondano, Piemonte e Lombardia, nelle scorse settimane hanno avuto tassi di incidenza e penetrazione del Covid assai superiori ai nostri, il Dipartimento della Costa Azzurra, Alpi Marittime, Provenza, insieme ai Dipartimenti del Nord, è l’area più colpita e ieri il presidente Macron ha preso misure straordinarie di contenimento. La frontiera di Ventimiglia è permeabile per varie ragioni, per cui abbiamo anche anticipato la vaccinazione dei nostri frontalieri.

Insieme alla campagna di vaccinazione, che viaggia spedita, compatibilmente alle dosi di vaccino consegnate da Roma, riteniamo che queste misure di contenimento possano limitare l’espandersi del Covid in una regione come la nostra dove la terza ondata è stata tutto sommato mite. 

Nella seconda metà di aprile speriamo di poter pensare alle aperture e non più alle chiusure. Spiace passare un’altra Pasqua nelle misure di contenimento del virus, ma la fortuna vuole comunque che ancora oggi i nostri Ospedali, nonostante la pressione sia in aumento, non abbiano particolari situazioni di emergenza e sofferenza e vorremmo che restassero tali nelle prossime settimane. 

Firmare ordinanze di contenimento del Covid che limitano le libertà non è mai un bel momento. Il Governo aveva previsto per Pasqua misure di contenimento molto marcate. Credo sia il momento opportuno per agire anche noi per evitare di prolungare questa agonia e ritardare le riaperture”.

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