8 Novembre 2024 02:23

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8 Novembre 2024 02:23

Disabilità: l’imperiese Ilaria Chizzoniti entra nella squadra de “I Bambini delle fate”. “Pronta a realizzare tanti progetti inclusivi”

In breve: "I Bambini delle Fate” è un'impresa sociale che dal 2005 sostiene economicamente tanti enti del terzo settore, in tutta Italia.

Una storia di orizzonti negli occhi, di trasparenza luminosa, di sostegno concreto per chi vive la disabilità nella propria vita. Potremmo sintetizzare così “i Bambini delle Fate” impresa sociale che dal 2005 sostiene economicamente tanti enti del terzo settore, in tutta Italia, costruendo reti di donatori regolari che scelgono di connettersi con la propria comunità, “adottando a vicinanza” i propri ragazzi e le loro famiglie.

Disabilità: l’imperiese Ilaria Chizzoniti entra nella squadra de “I Bambini delle fate”

«Prima di tutto c’è un progetto concreto sul territorio – ci dice Ilaria Chizzoniti, nella squadra de i Bambini delle Fate da pochi giorni – attivato e gestito da un ente del territorio, associazione o cooperativa, che risponde ai bisogni della comunità di quello stesso territorio. Al suo fianco ci sono i Bambini delle Fate, che amministrano la raccolta fondi e raccontano la responsabilità sociale dei sostenitori, attraverso tanti mezzi di comunicazione diversi. Raccolta affidata a “fate” e “incaricati”, che operano rispettivamente per le campagne “Sporcatevi Le Mani” e “Fare Impresa Nel Sociale”: la prima rivolta a singole persone, ad attività commerciali ed artigianali, liberi professionisti e partite iva; la seconda il cui target sono le aziende e le grandi imprese.»

Ad oggi sono più di 3600, tra privati e attività commerciali, e più di 800 le imprese che sostengono questi progetti in tutta Italia. «A Imperia – prosegue Ilaria – siamo partiti con Sporcatevi le mani e speriamo che, grazie al sostegno di tanti, si possano realizzare molteplici progetti inclusivi».

Ma proviamo a spiegare come si è declinato, nel concreto, “Sporcatevi le mani”: dal forte desiderio di dare la possibilità anche ai ragazzi maggiorenni con disabilità, di poter occupare il proprio tempo in maniera costruttiva e divertente è nato il progetto “Comunicando con la musica”, ideato e realizzato dall’associazione La Giraffa a Rotelle. 14 persone con disabilità tra bambini e ragazzi, comunicheranno il proprio essere ogni settimana attraverso la musica, seguiti da professori specializzati in musicoterapia.

E qui torniamo all’anima dell’impresa, nata nel 2005 da Franco Antonello, un imprenditore veneto e soprattutto papà di Andrea, al quale è stato diagnosticato l’autismo a 2 anni e mezzo. «Lì ti gira il mondo», va ripetendo lo stesso Franco. La consapevolezza che spesso la disabilità viene seguita e supportata quasi esclusivamente dal mondo del volontariato, ha fatto maturare in lui il desiderio di mettere capacità e idee imprenditoriali nel sociale. Di qui la creazione di questa organizzazione con una missione precisa: sostenere il sociale con mente imprenditoriale, creando un metodo innovativo di raccolta fondi regolari.

«Funziona come nelle adozioni a distanza che tutti conosciamo, con un contributo mensile e regolare nel tempo. Ma qui i fondi ritornano da dove partono, per questo a noi piace chiamarla “adozione a vicinanza”. Ciò che viene garantita è la totale trasparenza e la concretezza nel dare una risposta proprio vicino al donatore, sul suo territorio, per la sua comunità»

Qual è la molla che spinge una donna a dedicare tempo ed energie a questa causa?

«Ciascuna fata ha una motivazione molto forte. Io sono la sorella maggiore di Alessia, una ragazza con disabilità la cui aspettativa di vita, alla nascita, era di circa sei mesi. Invece sono passati 30 anni e sono la testimonianza reale che tutti gli sforzi fatti nel tempo dalla mia famiglia, anche economici, le hanno permesso non solo di sopravvivere ma di vivere e di lasciare un’impronta di lei attraverso la sua scrittura. Questo riesco a spiegarlo solo grazie a tutta l’attività riabilitativa privata, ad un intero paese che si è stretto intorno a lei e ha fatto rete. So che Alessia è stata fortunata, perché aveva tutte le condizioni ottimali per riuscire nell’impresa. Ma quanti ragazzi possono dire lo stesso?»

Chi fosse interessato, anche solo per informazioni, o chi volesse cominciare a donare, non ha che da contattare Ilaria Chizzoniti al numero 3471086612, oppure via e-mail all’indirizzo: chizzoniti.ilaria84@gmail.com

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