In merito alla cavalla morta di parto e rimasta due giorni nel fango, in un’azienda agricola dell’entroterra imperiese, è intervenuto l’avvocato Giancarlo Giordano, che cura gli interessi del titolare della stessa azienda.
Il legale, del Foro di Imperia, ha fornito una diversa versione dei fatti, spiegando che l’animale non è stato affatto abbandonato, ma, avendo il bacino rotto, non poteva essere spostato ed è stato curato da un veterinario, che, fino all’ultimo, ha fatto il possibile per salvare il puledro, purtroppo non riuscendovi.
Il titolare dell’azienda agricola si difende: “La giumenta si era rotta il bacino a causa della gravidanza. Assistita da veterinario e cercato di salvare il puledro”
Spiega l’avvocato Giordano: “Nell’interesse del titolare dell’azienda agricola, di cui preservo l’anonimato onde evitare davvero inopportuni sciacallaggi on line, ove si sarebbe verificato il decesso di una giumenta a causa del parto, debbo smentire categoricamente che si siano verificati episodi di maltrattamenti e/o che siano in corso accertamenti ovvero indagini in tal senso.
La giumenta in questione, purtroppo, come era già stato accertato dal veterinario che la seguiva, aveva subito la rottura del bacino a causa della gravidanza, tant’è vero che ne era stato consigliato, addirittura, l’abbattimento ancor prima del parto. Tuttavia, si è deciso di provare a salvare il puledro, anche se ciò non è stato, purtroppo, possibile“.
“Servizio veterinario dell’Asl e Carabinieri Forestali non hanno mosso rilievi”
Conclude l’avvocato Giancarlo Giordano: “La situazione sopra descritta è stata, peraltro, certificata dal Servizio Veterinario intervenuto sul posto che non ha mosso rilievo alcuno all’operato dell’azienda, essendo, purtroppo, una situazione già nota e che non consentiva di intervenire diversamente, così come non sono stati mossi rilievi dai Carabinieri Forestali, anch’essi intervenuti”.