L’assessore regionale Marco Scajola ha presieduto oggi il Tavolo delle regioni sul Demanio marittimo, per il quale la Liguria è capofila nazionale. Al centro dell’incontro, in videoconferenza, la questione dell’avvio della stagione 2021 per gli stabilimenti balneari. l’ampliamento dei dehor dei pubblici esercizi in spazi demaniali, l’annosa questione della direttiva Bolkestein sulle concessioni per le spiagge e ancora il problema del canone minimo di concessione fissato dal Governo.
“Sulla direttiva Bolkestein l’Italia è indietro per colpa dei Governi che si sono succeduti. Spagna e Portogallo si sono mosse già dieci anni fa”
Spiega Marco Scajola: “Oggi è una giornata importante ed è stata una riunione importante e di unione fra regioni, al di là del colore politico per affrontare al meglio la situazione. Ho sentito anche la telefono il ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Abbiamo affrontato diversi temi, sia per la stagione estiva alle porte, che per la questione della direttiva Bolkestein, che dal 2007 è stata affrontata con l’Europa in modo superficiale, da parte dei Governi che si sono succeduti. Per tutte le regioni è valida l’estensione al 2033 delle concessioni demaniali, ma è lo Stato che deve dire cosa vuol fare in merito. Chiediamo un tavolo per la riforma del demanio marittimo e per dare certezze per le imprese che vi gravitano e che sono oltre 30 mila in Italia. Sulla direttiva Bolkestein, unanimemente, come regioni, abbiamo chiesto di farci sapere a che punto è il confronto fra Stato ed Europa. Ad oggi, ci risulta che questo tavolo non sia stato ancora aperto e questo è preoccupante. Con l’Europa è necessario confrontarsi, perché, se non si parla, è difficile poter ottenere qualcosa di importante. Spagna e Portogallo lo hanno fatto già da dieci anni. Chiediamo un intervento netto del Governo”.
Quest’estate in spiaggia con le stesse regolo dello scorso anno. Preoccupa però il canone minimo di concessione nazionale che Governo vuole portare a 2.500 euro
Prosegue Scajola: “Per quanto riguarda le spiagge, lo scorso anno, come regioni, contestammo i criteri Inail disposti dal Governo sul distanziamento. Se si fossero applicati quei criteri, oltre il 40% degli stabilimenti non si sarebbe potuto aprire. Facemmo noi regioni delle linee guida, poi recepite anche dal Governo e non vi sono state spiagge chiuse per problemi legati al Covid. Vi è poi la questione del canone minimo nazionale per le concessioni. Esponenti del Governo hanno detto che l’aumento a 2.500 euro del canone minimo nazionale sarebbe una cosa giusta. Per noi sarebbe una coltellata alle imprese già in difficoltà. Abbiamo chiesto al ministro Garavaglia che non venga applicato per l’emergenza Covid. Rischiamo di mettere in ginocchio numerose realtà, a cominciare da tante associazioni senza fini di lucro. Il 23 aprile faremo una delibera che io porterò in Giunta, sulle concessioni demaniali per bar e ristoranti, credo molto attesa, per consentire ai Comuni di poter far ampliare questi spazi. Nel mese di maggio ci sarà una seconda delibera, legata alle linee guida ufficiali per la stagione balneare. Tutte le regioni stanno lavorando, basandosi sugli stessi criteri del 2020 e quindi si dovrebbe andare in spiaggia come si è fatto lo scorso anno, salvo qualche aggiustamento che dovesse emergere dalla riunione con le Associazioni di categoria, a cui vogliamo andare incontro il più possibile. Daremo inoltre spazi ai Comuni per incrementare la parte attrezzata delle spiagge libere, per fare in modo che si possa estendere fino al 70%. Domani, proprio per questo, ci sarà un incontro con Anci Liguria, per fare sinergia con i Comuni”.