“Mettiti in ginocchio e chiedi scusa a tutti quanti“. Fu una spedizione punitiva quella che sfociò nell’accoltellamento di un 17enne, a Pontedassio, nel febbraio scorso. La Procura contesta il tentato omicidio a un 18enne albanese, arrestato in tempi record, poche ore dopo l’aggressione, dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Imperia.
Accoltellamento Pontedassio: fu una spedizione punitiva
Secondo quanto emerso dalle indagini, due giovani, tra cui il 18enne poi arrestato, sarebbero partiti da Diano Marina, con un coltello, per vendicare un amico, il giorno precedente raggiunto da pugno al volto.
Obiettivo della spedizione un 17enne che, rintracciato a Pontedassio, presso il campo sportivo, sarebbe stato invitato a mettersi in ginocchio e a chiedere scusa davanti a tutti. Al rifiuto ne sarebbe nata una colluttazione. Nel caos il 18enne albanese avrebbe tirato fuori il coltello, colpendo il 17enne prima alla nuca e, successivamente, dopo averlo rincorso, alla schiena. L’aggressore sarebbe poi fuggito a bordo di un motorino.
Il 18enne albanese venne arrestato poche ore dopo dal NucleoOperativo e tradotto nel carcere di Imperia, dal quale è uscito pochi giorni fa dopo che il Gip, Paolo Luppi, ha accolto la richiesta di concessione degli arresti domiciliari avanzata dal legale del giovane.
Il 18enne è accusato di tentato omicidio. Il Pm titolare dell’inchiesta, Salvatore Salemi, ha nominato il medico legale Andrea Leoncini per una perizia atta a verificare, in base alle lesioni riportate dalla vittima, se vi fosse o meno, da parte dell’aggressore, la volontà di uccidere.
Il 17enne vittima dell’accoltellamento, è stato operato all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure per le ferite riportate, in particolare per la perforazione del polmone. Le sue condizioni sono, fortunatamente, in via di miglioramento.