“Manca un’idea condivisa e collettiva di scuola come punto di riferimento della società“. Così Dacia Maraini, una delle scrittrici italiane più amate in Italia e all’estero, descrive il ruolo che dovrebbe avere la scuola nella società di oggi.
Dacia Maraini, candidata al premio nobel per la letteratura, vincitrice dei premi letterari italiani più prestigiosi, come il premio Strega e il premio Campiello, editorialista per molti anni del Corriere della Sera e autrice di libri tradotti in tutto il mondo, è stata ospite della rassegna “Grandi autori a casa tua” per presentare il suo ultimo libro “La scuola ci salverà” (Solferino, 2021).
Presenti, in video conferenza, il sindaco di Cervo Natalina Cha, docente in pensione, i Dirigenti Scolastici Claudio Valleggi (Liceo Cassini di Sanremo) e Annamaria Fogliarini(Istituto Sanremo Levante e Istituto Comprensivo di Taggia), il professore di lettere Giovanni Peirone (Istituto Ruffini di Imperia) e i giornalisti Francesco Basso e Gaia Ammirati.
Dacia Maraini presenta “La scuola ci salverà”
Per lei la scuola riveste un ruolo fondamentale?
“Sì, i ragazzi rappresentano il futuro, qualcosa che mi sta a cuore, li sento vicini e mi sento di dare loro tutto quello che posso. I grandi insegnanti sono coloro che hanno dialogato con gli studenti. Il docente non è solo chi dà, ma soprattutto chi cerca di creare legami di curiosità, emozioni, interessi. Quella è la scuola. Per questo è importante fare la scuola in presenza, un po’ come il teatro. Il teatro ha bisogno del pubblico. C’è un rapporto fisiologico di emozioni che passano dal pubblico alla scena e modificano l’uno l’altro, mentre nelle immagini già fatte, come il cinema, non c’è uno scambio. La scuola è la stessa cosa, la presenza è importantissima. La didattica a distanza è un rimedio che si è accettato per la pandemia, ma naturalmente la scuola ha bisogno della presenza degli altri studenti e degli insegnanti. C’è una dialettica da cui non si può prescindere”.
Lei visita costantemente le scuole (ora in video collegamento), quale idea si è fatta di questa istituzione?
“L’idea che mi sono fatta è che tutta la nostra narrazione sulla scuola è sbagliata. I media sono più interessati alle cose che fanno clamore. Fa clamore un atto di bullismo e non il fatto che decine e decine di insegnanti lavorano in silenzio. La scuola è diversa da come è dipinta. La scuola come istituzione è molto manchevole perché non si è investito a livello economico, né etico né culturale, però, questa mancanza è ovviata da una rete di insegnanti straordinari, che ringrazio ogni volta, che contro questa disgregazione e dissacrazione della scuola, portano avanti un insegnamento bastato anche su tattiche nuove. Le scuole che vanno meglio sono quelle in cui i ragazzi diventano i protagonisti, in cui gli insegnanti danno incarichi per andare avanti sulla stessa scuola. Manca un’idea condivisa collettiva di scuola che rende la scuola un punto di riferimento della società. Questo è colpa delle riforme, come l’ultima riforma Morandi, che vede la scuola come un’azienda, cosa che non è. La scuola non deve produrre, deve educare, costruire un cittadino, un’etica”.
Un messaggio per gli studenti di oggi?
“Il mio messaggio è quello di volersi più bene. Bisogna essere più fiduciosi in se stessi, volersi bene e voler bene alla scuola. Alla fine del libro ci sono alcuni miei racconti di storie vere. Ad esempio c’è il racconto di una bambina africana che ogni giorno percorre 5km a piedi scalzi, lungo un terreno sterrato, per andare a scuola. Ci mette ore e arriva con i piedi sanguinanti, ma ci tiene tantissimo. Ci sono posti in cui la scuola è considerata un privilegio. Da noi spesso si dà per scontato, ma adesso con la pandemia tanti ragazzi si sono resi conto dell’importanza. Bisogna essere orgogliosi della scuola che abbiamo e considera importante collettivamente”.
Grandi autori a casa tua: ecco tutti i prossimi appuntamenti
- Venerdì 14 maggio: Cristina dell’Acqua presenta il suo ultimo libro Il nodo magico. Ulisse, Circe e i legami che rendono liberi (Mondadori, 2021)
- Venerdì 21 maggio: Luca Beatrice presenta Da che arte stai? 10 lezioni sul contemporaneo (Rizzoli, 2021)
- Venerdì 28 maggio: Jacopo Veneziani presenta Simmetrie. Osservare l’arte di ieri con lo sguardo di oggi (Rizzoli, 2021)