I Carabinieri della Compagnia di Imperia hanno completato questa mattina una vasta operazione con la quale hanno sgominato una banda, attiva in Piemonte ed in altre regioni del Nord Italia, specializzata in reati di usura, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di valori.
I militari hanno dato esecuzione nelle province di Alessandria, Asti e Torino a 11 arresti ( 6 soggetti tradotti in carcere, 5 sottoposti agli arresti domiciliari).
L’operazione, denominata “Sonacai” (parola onomatopeica che indica l’oro), rappresenta la naturale prosecuzione delle indagini “COPS” e “COPS 1”, i cui esiti avevano già permesso di documentare l’esistenza di un sodalizio dedito alla commissione di reati predatori ed in particolare di furti in abitazione, tentati e consumati nel 2019, nella provincia di Imperia, oltre che in varie parti del nord Italia, in danno di persone sole ed anziane.
Gli arrestati, in carcere, sono Fabio e Daniel Bresciani, Loredana Agazzi, Angela Vailatti, Jenny Agazzi Maximiliano Cinieri.
Ai domiciliari Giulio Gai, Alessio Tropea, Francesco Franco, Elisa Fragale e Wissam Nazha, detto “Mario il Libanese”.
Operazione “Sonacai”: parla Comandante provinciale Carabinieri Andrea Mommo
“Le precedenti operazioni hanno puntato a disvelare come l’organizzazione perpetrasse i furti. E’ stata sgominata analizzando l’aspetto personale, il reato posto in essere nei confronti delle fasce deboli, truffe e furti.
L’odierna operazione, che ha visto coinvolta la Compagnia di Imperia, le articolazioni del Comando Provinciale e quelle dei reparti territorialmente competenti, ha permesso di trarre in arresto 11 persone, sei in carcere e 5 ai domiciliari, ritenute responsabili di una serie di reati. Oltre all’usura, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.
La cosa che salta più all’occhio è che, questo gruppo criminale, composto da due famiglie, non faceva altro che dissimulare i proventi illeciti al fine di intestarli a prestanome così da depistare le attività delle forze di polizia. L’ingente quantitativo di ricchezza che erano riusciti ad accumulare nel tempo era stato investito sia nell’acquisto di beni immobiliari, una villa e un’attività commerciala, ma anche autovetture e un bracciale, che è stato sequestrato, del valore di 30 mila euro. Il che fa capire come questi soggetti vivessero.
Tutto quello che era oro veniva fuso e venivano prodotti dei lingotti. Siamo stati in grado di sequestrarne circa 6.5 kg.
Quello che però l’indagine ha permesso di disvelare è che i proventi illeciti accumulati provocando danni a persone ignare, sole, anziane, venivano utilizzati per fornire prestiti ad attività commerciali in crisi, con tassi usurari prossimi al 300%.
Non ci sono vittime, fortunatamente, nella provincia di Imperia, ma almeno una decina di casi in quelle limitrofe. Tra le vittime marmisti, venditori di autovetture, gioiellieri, idraulici, muratori.
Come ci si difende? Denunciando e collaborando con le forze di polizia al minimo sospetto. Meglio operare in anticipo piuttosto che sviluppare successivamente un’attività investigativa, con le tutte le complessità che possono venire fuori e le lungaggini che ne derivano, dovendo seguire individui avvezzi a delinquere e a non commettere errori”.