“Tanta amarezza, è una norma illogica”. Così Matteo Giannattasio, titolare del ristorante “La Foce – Non solo vino” di Borgo Foce, si sfoga per l’impossibilità di aprire il suo locale al pubblico per via della mancanza del dehor.
Giannattasio, giovane chef, ha aperto il suo ristorante lo scorso novembre e, per via della pandemia, sta affrontando numerose difficoltà per riuscire a portare avanti la sua attività.
Covid, Imperia: lo sfogo di un ristoratore senza dehor
Non avendo il dehor non potete aprire i clienti, come state vivendo questa situazione?
“C’è amarezza perchè non è una norma intelligente, logica, in quanto sino a 45 giorni fa potevamo far venire la gente a mangiare all’interno del locale in zona gialla.
Adesso siamo tornati in zona gialla e non possiamo accogliere i clienti, perchè la norma dice che li puoi accogliere solo all’aperto”.
Secondo lei sarebbe stato giusto aprire tutti o nessuno?
“Io personalmente avrei preferito che o ci avessero aperti tutti con delle norme piuttosto più rigide, aumentare le distanze, più sanificazione, ma tutti. Non che solo chi ha la fortuna di poter mettere il dehor apre e chi non ha la fortuna no. Non è giusto”.
Cinema e teatri hanno riaperto al pubblico, è un po’ un controsenso secondo lei?
“Si, questa è l’apoteosi dell’assurdità. Da quel che ho letto io del decreto, posso andare in un cinema a vedere un film, se ho due metri di distanza anche togliere la mascherina, quindi posso fare come in un ristorante che quando mangi la mascherina non la hai, però non posso andare a mangiare al ristorante al chiuso, perchè altrimenti mi contagio.
Al cinema e nei dehor il contagio non esiste, mentre al chiuso del ristorante esiste. È assurdo questo”.