A seguito del clamore generato dalla notizia dell’aumento, da parte del Comune di Imperia, fino al 500% delle imposte per tende e insegne pubblicitarie di attività commerciali e delle proteste di imprenditori a dir poco infuriati, l’Amministrazione comunale ha emesso una nota per puntualizzare la situazione. Che contiene, di fatto, un suggerimento disarmante, che si può così sintetizzare: “Se volete risparmiare, togliete le insegne“.
Imposta di pubblicità, il Comune di Imperia scrive: “Scadenza spostata al 25 giugno. E’ possibile essere esentati dal pagamento con disdetta e rimozione delle insegne”
Scrive Palazzo civico: “Con riferimento all’invio degli avvisi di scadenza per il pagamento del canone per la diffusione di messaggi pubblicitari da parte di Abaco, l’Amministrazione Comunale precisa che, sulla base di quanto previsto dal Regolamento comunale, il termine di scadenza del 30 aprile 2021, indicato sugli avvisi, deve essere considerato traslato al 25 giugno 2021. Saranno pertanto considerati nei termini i pagamenti effettuati entro quella data.
È possibile essere esentati dal pagamento della nuova imposta presentando, sempre entro il 25 giugno 2021, la disdetta delle esposizioni, con rimozione delle stesse. In tal caso la tariffa per i mesi di effettiva esposizione sarà calcolata sulla base di quella prevista per l’anno 2020. È possibile inoltre richiedere una rimodulazione delle proprie esposizioni in modo tale da ridurre il costo”.
Il Comune di Imperia precisa anche che “sono esenti dal pagamento dell’imposta le insegne di esercizio di attività commerciali o di produzione di beni e servizi di superficie complessiva sino a 5 metri quadrati”. La misura è riferita alle dimensioni dell’insegna.
L’aumento legato al pre-dissesto finanziario del Comune di Imperia e alla volontà di ottenere “maggior decoro nell’utilizzo degli spazi pubblici”
La nota di Palazzo comunale prosegue, ammettendo che“a seguito dell’aggiornamento normativo a livello nazionale che le ha riviste al rialzo, l’Amministrazione ha proceduto all’adeguamento anche a fronte della situazione di pre-dissesto finanziario del Comune, causata dalle criticità di bilancio emerse nel periodo antecedente il 2018, la quale sottopone l’Ente al controllo costante da parte della Corte dei Conti sulla corretta gestione dell’entrate” e sottolineando che “l’Amministrazione confida che da tale situazione possa derivare un maggior decoro nell’utilizzo degli spazi pubblici. Il costo estremamente ridotto delle tariffe, che erano ferme a livello nazionale a circa venti anni fa, aveva prodotto infatti una crescita incontrollata di insegne pubblicitarie sul territorio comunale, in quanto la rimozione delle stesse aveva spesso un costo maggiore rispetto al loro mantenimento”.
Il sindaco Claudio Scajola ha convocato una riunione e farà un’informativa in Giunta
Conclude la nota del Comune di Imperia: “Il sindaco Claudio Scajola ha comunque convocato una riunione per un esame complessivo del tema nella giornata odierna, alla quale farà seguito una specifica informativa nel corso della prossima Giunta Comunale. Si ricorda infine che gli uffici di Abaco rimangono a disposizione per qualsiasi chiarimento ritenuto necessario, nonché per eventuali rimodulazioni o ricalcolo del dovuto”.