I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Genova – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Imperia, al termine di una complessa indagine che ha individuato e smantellato un’associazione a delinquere, da tempo attiva nelle province di Imperia e Savona, dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, in particolar modo di cocaina, ha eseguito nella giornata di ieri 15 ordinanze di custodia cautelare e sequestrato beni per un valore di 225.000 euro.
Spaccio di Cocaina: interviene la Guardia di Finanza, arrestate 15 persone
Le indagini, inizialmente finalizzate a determinare i contorni delle attività di spaccio di alcuni dei soggetti indagati, operanti tra Imperia e i comuni limitrofi, consentivano successivamente di individuare un’associazione a delinquere, facente riferimento ad una famiglia di origine marocchina residente a Loano (SV), che si avvaleva di una capillare schiera di pusher, anche italiani, attivi tra le province di Imperia e Savona.
Il sodalizio si approvvigionava direttamente dall’Olanda e da Milano, snodo del nord Italia per la cocaina di elevata qualità
Il gruppo criminale era strutturato secondo una ben definita suddivisione dei compiti: vi era chi si occupava di reperire lo stupefacente presso i “grossisti” e chi, invece, presiedeva alle piazze di spaccio nell’imperiese e nel savonese.
Altri indagati, invece, avevano ruoli complementari ma non per questo meno importanti: dalle “vedette”, al trasporto e all’occultamento delle sostanze stupefacenti, al fine di impedire che il traffico illecito potesse essere individuato nell’ambito degli ordinari controlli sul territorio delle Forze dell’Ordine.
Le indagini, eseguite dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Imperia, consentivano di documentare e ricostruire oltre 7 mila episodi di minuto spaccio, in gran parte riguardanti la cessione di un grammo, o anche meno, di cocaina, nei confronti di una platea alquanto eterogenea di assuntori per età, estrazione sociale e attività lavorativa svolta.
A questi ultimi, residenti in gran parte tra i comuni di Imperia, Ceriale, Albenga, Alassio, Andora, Pietra Ligure, Varazze, Arma di Taggia, Bordighera e Sanremo, veniva peraltro praticata una forte “scontistica” nel caso si trattasse di “clienti” abituali.
Come ricostruito dalla Fiamme Gialle, a fronte di un giro di affari di circa 520.000 euro, prodotto in circa un anno, l’organizzazione criminale conseguiva guadagni netti prudenzialmente quantificati in 225.000 euro.
Nel corso delle indagini, inoltre, venivano eseguiti 10 arresti in flagranza di reato ed erano sottoposti a sequestro oltre 3 kg di cocaina, 9 kg di marijuana, 4 kg di hashish, 300 grammi di eroina, 200 pasticche di ecstasy, 8 autovetture, 45 smartphone, bilancini di precisione e denaro contante per migliaia di euro.
Nell’ambito delle perquisizioni eseguite ieri, contestualmente alle misure cautelari personali, sono state inoltre trovate, in diversi casi, dosi di stupefacente pronte per lo spaccio. Le investigazioni facevano inoltre emergere come l’attività di spaccio si svolgesse con grande impegno: vi erano pusher che percorrevano anche 100 km al giorno con la propria autovettura per raggiungere “a domicilio” i vari consumatori, o che erano così impegnati nelle attività criminali da lamentarsi di dormire poco, per poter garantire l’ampia reperibilità oraria richiesta dai dominus del sodalizio.
Alcuni indagati, infine, nonostante fossero già agli arresti domiciliari, vendevano lo stupefacente presso la propria abitazione.
Anche il capo dell’organizzazione, E.K.Y, di anni 32 anni, era attivo in prima persona, tanto che veniva una prima volta arrestato, in flagranza di reato, nel febbraio 2020 a Diano Marina quando si era appena approvvigionato – presumibilmente da criminali locali – di circa 800 grammi di cocaina purissima.
Nonostante i vari interventi che portavano all’esecuzione degli arresti in flagranza di reato e al sequestro, l’organizzazione si industriava in modi sempre diversi al fine di reperire lo stupefacente per i propri traffici, anche avvalendosi, in un caso, di un soggetto di 73 anni, arrestato al suo ritorno dai Paesi Bassi mentre trasportava, occultato in un vano ricavato nel cofano della propria autovettura, un panetto da 1,2 Kg di cocaina purissima.
Le indagini, che hanno riguardato 21 indagati, hanno consentito al G.I.P. del Tribunale di Genova di emettere una Ordinanza di applicazione delle misure cautelari della custodia in carcere, per 13 responsabili, e degli arresti domiciliari, per 2 indagati, nonché un decreto di sequestro preventivo di beni e denaro contante per 225.000 euro.
Le attività eseguite il 27 aprile u.s.. hanno visto complessivamente impegnati, con l’ausilio dei Reparti della Guardia di Finanza competenti alle rispettive sedi, oltre 70 finanzieri e 8 unità cinofile in Provincia di Imperia, Savona nonché a Genova e Milano.