“Grillo dovrebbe sciacquarsi la bocca quando prova a parlare di femminismo e forse dovrebbe stare zitto ed ascoltare”. Così le attiviste di Non Una di Meno Firenze, oggi in presidio davanti al tribunale in attesa della sentenza dell’appello bis sulla morte di Martina Rossi, la studentessa imperiese che perse la vita nel 2011 dopo essere caduta dal sesto piano dell’hotel Sant’Ana, commentano le dichiarazioni di Beppe Grillo che, nei giorni scorsi, hanno infiammato l’opinione pubblica.
In un video, il fondatore del Movimento Cinque Stelle si è schierato a difesa del figlio Ciro, accusato di aver stuprato insieme a tre amici una giovane di 19 anni, affermando che appare “strano” che “una persona che viene stuprata alla mattina, il pomeriggio fa il kite surf e dopo 8 giorni fa una denuncia”.
Parole che hanno fatto discutere e hanno suscitato molta rabbia specialmente tra chi ogni giorno si batte in favore dei diritti delle donne.
Caso Grillo: parla Zoe, attivista di Non Una di Meno Firenze
“Pensiamo che Grillo e chi lo sostiene, non si devono permettere di dire alle done come si devono sentire il giorno dopo quando subiscono una violenza sessuale.
Non contano quanti giorni passano , possono passare anche degli anni. Lo stupro non va in prescrizione, non si assolve, come potrebbe succedere anche in questo caso.
Il giorno dopo di una violenza noi facciamo un po’ quello che ci pare. Possiamo andare in giro, farci mille docce, possiamo piangere, possiamo anche sesso consenziente. Questo non vuol dire che il giorno prima non abbiamo subito una violenza.
Grillo dovrebbe sciacquarsi la bocca quando prova a parlare di femminismo e forse dovrebbe stare zitto ed ascoltare”.