Sono stati condannati a 3 anni anni di carcere per tentata violenza sessuale Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni i due imputati nel processo per la morte della studentessa imperiese Martina Rossi.
I giudici hanno confermato la condanna di primo grado (emessa dal Tribunale di Arezzo) sovvertendo la sentenza di assoluzione in appello (emessa dalla stesso tribunale di Firenze) e successivamente annullata, con rinvio, dalla Cassazione. I giudici hanno anche dichiarato prescritto l’altro reato contestato ovvero morte come conseguenza di altro reato.
Martina Rossi, lo ricordiamo, morì, il 3 agosto 2011, cadendo da un balcone al sesto piano dell’hotel Sant’Ana di Palma di Maiorca, dov’era in vacanza con le amiche.
Al momento della caduta Martina si trovava in camera con i due imputati, Vanneschi e Albertoni.
La Corte d’appello ha confermato la tesi dell’accusa secondo cui la studentessa imperiese precipitò dal balcone nel tentativo di sfuggire a una violenza sessuale.
Parla l’avvocato di Bruno Rossi
“La Corte ha confermato il giudizio di primo grado e prescritto il reato 586, non assolti, mentre ha confermato la condanna a tre anni. Adesso loro faranno ricorso in Cassazione”.
Ci sono i tempi per una condanna definitiva?
“Se non si perde nemmeno un’ora allora si”.
Come hanno reagito i genitori?
“La mamma di Martina ha avuto un po’ di crollo nervoso. Anche per lei è stata una soddisfazione, ma anche una prova piuttosto dura”.
Si può definirla condanna morale?
“Certamente la condanna c’è anche se una parte andrà scontata. Almeno un anno”.
Potrebbero andare in carcere?
“Si. Non hanno sospensione condizionale, per questi reati è previsto un periodo di osservazione in carcere di almeno un anno“.
Parla Bruno Rossi
“Il sole dicono che va dai belli ma anche un po’ dai giusti è stato un momento di tensione. Sono soddisfatto. È la fine di un tentativo di fare di nuovo del male a Martina. Questa volta non ci sono riusciti. Bisogna riconoscere il valore della giustizia. Almeno siamo arrivati alla fine, anche se tre anni di prigione per aver fatto del male a Martina.
Nel nostro paese si può ammazzare una persona e fare tre anni di prigione.
Il rapporto giustizia e pena va di nuovo messo in discussione. Chi patisce sono i poveri, che non hanno i soldi per andare avanti. Che le donne siano tutelate un po’ di puù. E che gli uomini capiscano che per fare l’amore con una donna ci vuole solo l’amore”.
Il suo primo pensiero?
“È legato a lei ai suoi valori, a riconoscere ancora una persona. Lei non ha fatto del male, ha perso la vita. Alla sua mamma che ha vissuto talmente tanto”.
Franca
“È una cosa parziale ma almeno è stata riconosciuta. Io lo so cosa hanno fatto a Martina. Martina avrebbe dovuto essere viva.
6.45 l’ultima dichiarazione. 70.10 vengono allertati i soccorsi e alle 7.17 muore. Quanto c’è stata la?”.
Parla l’avvocato di Luca Vanneschi
“La sentenza è un passaggio doloroso. Non finisce qua. Impugneremo per Cassazione la sentenza perchè la riteniamo errata. Se in Italia esistono tre gradi di giudizio è perchè i giudici possono sbagliare.
L’esito è altalenante proprio perchè evidentemente non vi sono prove chiare.
C’erano i genitori. Gli imputati hanno deciso di non essere presenti al momento della lettura. Questa mattina erano in aula.
Impugneremo in Cassazione questa sentenza. Siamo assolutamente convinti dell’innocenza. La impugneremo in Cassazione”.
Ci sono state delle discordanze?
Assolutamente no. Le nostre difese sono sempre state lineari. La sentenza è stata riformata. Da sei è scesa a tre anni. L’esito vediamo quello che sarà. Non rischiano un anno di carcere, non so chi lo abbia detto.
La sfera di cristallo non la ha nessuno. Leggeremo le motivazioni con attenzione e poi faremo ricorso per Cassazione.
Gli imputati si sono sempre dichiarati innocenti. Non c’è stato alcun cambio di versione. Le ipotesi alternative che avevamo dato sono sempre rimaste le stesse”.
Le prime parole del vostro assistito?
“Non ci sono state ancora”.
Come mai non ha assistito?
“Nemmeno la scorsa Udienza c’era quando è stato assolto. Tutte le sentenze sono importanti, è un passaggio doloroso non è finita qua”.
Torna a parlare Bruno Rossi
“Si arriva ad una soddisfazione. A mettere al centro, anche a Imperia, centro di quella che era la sua presenza con la città, con le sue amiche, con i suoi parenti. Non solo con il dolore che non c’è più, ma anche con la paura.
Abbiamo recuperato fino in fondo il valore di una donna. Salvare l’onore di Martina. Le donne hanno tutte onore, sono gli atti che compiono che contano. Martina era una ragazza d’onore.
Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Beppe Grillo?
“Io credo sia una cosa sbagliata e brutta. Brutta come è stata posta, interpretata, come l’ha vissuta. Il modo con cui lo ha fatto è assurdo.
Andiamo a posare un fiore a Martina. Ogni volta penso che ne ha avuti così pochi, a lei piacevano molto”.