23 Dicembre 2024 09:46

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Incendio San Bartolomeo al Mare: “Mio marito disabile bloccato a casa da due mesi”. Il dramma di Caterina. “Chiediamo aiuto alle istituzioni” / Foto e video

In breve: L'incendio, lo scorso 2 marzo, ha semidistrutto una palazzina in piazza Verdi a San Bartolomeo al Mare, a pochi passi dalla loro abitazione, rendendo inaccessibile l'unica via percorribile dal marito con la moto elettrica per disabili.

Mio marito disabile è bloccato a casa da due mesi, è una situazione grave dal punto di vista fisico e psicologico“. È questa la realtà che stanno vivendo Caterina Fresco e il marito, 72 anni, dopo l’incendio che, lo scorso 2 marzo, ha semidistrutto una palazzina in piazza Verdi a San Bartolomeo al Mare, a pochi passi dalla loro abitazione.

L’inchiesta avviata per far luce sulle cause del rogo ha portato all’arresto di due persone, madre e figlio, ritenute responsabili, per via di dissapori mai sopiti con i vicini di casa, dell’incendio. L‘intera area antistante l’edificio è stata posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. 

Il sequestro, di fatto, impedisce al marito di Caterina Fresco di uscire autonomamente di casa con la propria moto elettrica. L’unico passaggio, infatti, si trova proprio nel perimetro dell’area transennata e risulta dunque inaccessibile.

San Bartolomeo al Mare: incendio palazzina. “Mio marito disabile bloccato a casa da due mesi”, la storia di Caterina Fresco

Mio marito disabile non può deambulare, si può muovere solamente con quelle moto elettriche per disabili. L’unico passaggio per lui accessibile è quello che passa sotto la palazzina andata in fiamme, ora sotto sequestro. Sono due mesi che è bloccato in casa senza potersi muovere. Questa è la cosa più grave, che peggiora la sua situazione sia fisica che psicologica.

Un altro disagio è che in famiglia abbiamo un piccolo agriturismo, da cui i clienti accedono alla piazza per andare al mare. Se verrà qualcuno, dovranno accedere facendo la via carrozzabile, molto più lunga. Avremo anche un danno economico.

Mio nipote ha il garage a cui non può accedere, se deve prendere qualcosa deve chiamare i Vigili del Fuoco. A causa della rottura di un tubo, c’è anche un spreco di acqua, e il danno non può essere riparato perchè la perdita è in zona a rischio.

Il problema è il dissequestro dell’area. Abbiamo interpellato i Carabinieri, sono venuti a fare un accertamento per vedere di trovare un altro passaggio a mio marito, ma non si può. Sono venuti anche i Vigili Urbani, ma non c’è altra possibilità.

La parola d’ordine è dissequestro, senza dissequestro dell’area nessuno può fare niente. Ci siamo rivolti anche ad un legale.

Adesso, con questa perdita, considerando i problemi degli approvvigionamenti idrici della nostra zona, oltre ad essere un problema personale, diventa anche un problema della collettività. Al di là della perdita economica dell’acqua che esce da 10 giorni, non sappiamo quali case ne risentiranno.

Non si può ripararlo, perchè è in zona protetta per il sequestro”.

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