“Ho visitato oggi l’ hub vaccinale di Imperia, dove lavorano congiuntamente il sistema sanitario regionale e i medici di medicina generale. Una struttura che aumenta ulteriormente l’offerta vaccinale nella provincia dopo l’hub di Taggia. Essere oggi qui ha un significato particolare: Imperia è stata l’ultima provincia colpita da provvedimenti restrittivi nelle settimane scorse perché l’incidenza del covid era cresciuta sopra i 250 casi per 10mila abitanti alla settimana, che nell’ultimo decreto Draghi è diventato il parametro ‘benchmark’ per il rischio di contagio. Oggi siamo contenti di dire che è tornata sotto quota 110, quindi in un’area di rischio ben minore. Le misure prese, la collaborazione dei cittadini e la speciale capacità di tracciamento di Asl 1 ci hanno consentito di ricondurre la situazione nella media regionale“. Lo ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, che oggi ha tenuto il consueto punto stampa di aggiornamento sul Covid dal Palasalute di Imperia.
Imperia: Toti al Palasalute traccia il punti su sanità e emergenza Covid
“Diminuiscono i positivi in Liguria, cioé il saldo tra nuovi positivi e guariti – ha detto commentando i dati di giornata – cresce un po’ il numero degli ospedalizzati. Anche oggi purtroppo sono stati registrati 10 decessi, anche se due risalgono a mesi fa. Si stabilizza un tasso di mortalità inferiore a quello delle settimane passate, grazie anche al lavoro degli hub vaccinali come quello che ho visitato oggi. Spezia è la provincia che registra la minore incidenza. Per quanto riguarda la campagna vaccinale, siamo intorno ai 12mila somministrati oggi. Con le nuove forniture che arriveranno possiamo crescere ancora, soprattutto sfruttando le potenzialità dei medici di medicina generale che teniamo ancora un po’ ‘a stecchetto’ per la scarsa disponibilità di dosi, ma quelle abbiamo e non possiamo fare molto di più per ora. Stesso discorso per la rete delle farmacie, che potrebbero garantire migliaia di vaccinazioni in più a settimana, che comunque cominceranno a fare anche i tamponi dai prossimi giorni. Continuiamo a essere la prima regione nel rapporto tra vaccini somministrati e consegnati, oggi al 91%: un risultato dovuto all’impegno di tutti coloro che hanno lavorato in questo anno e tre mesi negli ospedali Covid, come quello di Sanremo, ma anche negli ospedali non covid che si sono fatti carico del lavoro ordinario anche per le strutture e i reparti impegnati nell’emergenza, così come nelle case della salute, nelle piastre asl, negli hub vaccinali. Tutto il nostro sistema sanitario ha dato grande prova di sé e dobbiamo esserne orgogliosi. Arriverà il momento in cui dovremo cominciare a mettere la testa ai richiami del prossimo inverno. Ma sono convinto che il volume di vaccini sia la migliore garanzia per tutti, anche per le attività commerciali che potranno affrontare una stagione estiva serena. Avendo raggiunto la percentuale di soddisfazione per le fasce più a rischio partiremo come da programma con gli ultracinquantenni dall’11 maggio”
“Abbiamo affrontato rapidamente oggi in Consiglio regionale il tema dell’utilizzo di vaccini Astrazeneca e Johnson per le diverse categorie – ha detto ancora il Governatore – I percorsi di validazione con tempi compressi per tutti i vaccini oggi in uso ha creato un po’ di confusione e disorientamento: ma occorre ribadire che il vaccino non lo sceglie il cittadino, viene somministrato da un medico sulla base delle indicazioni di Aifa ed Ema ritenute più appropriate per la categoria e la fascia di età in base allo stato di conoscenza del momento”.
“Con il direttore di Asl 1 Silvio Falco abbiamo passato in rassegna anche i temi che affronteremo alla fine dell’emergenza – ha detto in conclusione Toti – partendo dal Saint Charles di Bordighera per il quale esiste un accordo che prevede sia l’ingresso in cogestione di un gruppo di sanità privata sia la contestuale apertura di un pronto soccorso, cosa quanto mai opportuna anche per equilibrare territorialmente il progetto dell’ospedale unico di Taggia. Oggi sono stato anche a Ventimiglia dove il sindaco Scullino mi ha mostrato le aree in cui sorgerà la Casa della salute che la città aspetta da tempo. Diciotto miliardi derivano dal Recovery Fund, abbiamo un piano di edilizia regionale già finanziato piuttosto abbondante, ora si tratta soprattutto di farlo marciare sperando che il mese di maggio faccia fiorire nei decreti di attuazione del Recovery Fund delle normative che permettano alle amministrazioni di muoversi secondo le aspettative dei cittadini. Per le liste di attesa, che inevitabilmente sono cresciute troppo, abbiamo le risorse per poterle smaltire: appena avremo la certezza di ripartire convocherò i direttori generali delle asl regionali per un grande piano di recupero delle prestazioni che si sono accumulate nell’ultimo anno”.