IMPERIA – Non si placa la polemica in relazione al pessimo stato in cui versa il nostro mare. Un gruppo di cittadini imperiesi ha infatti chiesto al primo cittadino spiegazioni tirando in ballo i costi e il funzionamento del depuratore, facendo seguito ad una petizione lanciata lo scorso primo giugno. La risposta non ha tardato ad arrivare e il 3 giugno Carlo Capacci ha addossato al comprensorio dianese la responsabilità della sporcizia in mare. Oggi, il comitato spontaneo chiede al sindaco di dipanare alcuni dubbi e, con una non celata perplessità, sottolinea le contraddizioni della teoria di Carlo Capacci.
“Si ringrazia il Sindaco Capacci per la tempestiva risposta. Tuttavia permangono dei legittimi dubbi al riguardo, vista la scarsa trasparenza con cui la questione è sempre stata trattata:
1) Dal momento che l’iter di realizzazione e messa in opera del depuratore, iniziato nell’89, si è concluso l’anno scorso (cioè dopo 24 anni!) è lecito domandarsi quali siano gli effettivi tempi di realizzazione dell’opera di allaccio dei comprensori di Diano ed Andora ai condotti di depurazione dell’Imperiese. Si è parlato della posa di queste tubazioni contestualmente ai lavori di messa in sicurezza della cosiddetta “Incompiuta”,la strada a mare che collega Oneglia a Diano,la cui riapertura come pista ciclabile viene annunciata per fine giugno o al più tardi per ottobre. I lavori di ripristino, iniziati il 3 giugno,riusciranno a malapena a garantire il transito delle persone. Assolutamente fuori discussione pensare che entro ottobre sia posto in opera anche il collegamento fognario. Sappiamo solo che “verrà lasciato a monte lo spazio per il tubo di collettamento”, ma non abbiamo alcuna informazione sui tempi di realizzazione, che si preannunciano lunghi anche a causa della possibile (ed a nostro avviso perfino auspicabile) bocciatura del progetto, che rischia non solo di non risolvere,ma addirittura di aggravare il problema,come si evince dal punto 3)
2) Nel 2013 il Comune di Imperia ha dovuto sostenere 300.000 euro di spese per lavori di adeguamento dell’impianto che non sono attestati da nessuna documentazione presso il Palazzo Civico; inoltre avrebbe dovuto pagare un milione di euro di luce elettrica per il primo anno di attività del depuratore, costi teoricamente a carico della gestione. Quali saranno i costi aggiuntivi per questa nuova opera di allacciamento? L’unica garanzia che abbiamo come cittadini è quella di continuare a pagare costi sempre crescenti, senza alcuna certezza riguardo ai tempi di realizzazione né all’efficacia delle opere annunciate. Infatti :
3) Nel Consiglio Comunale del 30.4.14, è stato evidenziato che ” il depuratore di Imperia non è stato progettato e costruito per ricevere le acque reflue del comprensorio di Andora”. Come mai allora si parla di quest’opera come se fosse la soluzione del problema? E’ forse appropriato spendere una cifra senz’altro rilevante per la posa di chilometri di tubazioni – con il conseguente impatto ambientale per i relativi scavi e il disagio che questi causerebbero – per poi “scoprire” l’inadeguatezza del nostro depuratore, cosa peraltro già conclamata? Non sarebbe più utile e sicuro che il comune di Andora ed i suoi vicini impiegassero questi fondi per realizzare un proprio impianto di depurazione, anziché sovraccaricare il nostro?
4) Se il problema dell’inquinamento è dovuto alle fogne di Diano Marina e Andora, e dal “fatto che esiste ed è sempre esistita una corrente marina superficiale che scorre costantemente da est a ovest sulle coste del Mar Ligure”, che trascina la sporcizia addirittura fino a Borgo Foce e Prino, com’è possibile che il comune di San Lorenzo vanti la Bandiera Blu (Fee)? E se dall’inizio del 2013 il depuratore è pienamente funzionale, perché la rilevazione di Goletta Verde 2013 effettuata il 03/08/2013 presso la foce del torrente Impero indica uno stato “FORTEMENTE INQUINATO”? Esistono forse scarichi a cielo aperto che non rientrano nel circuito di depurazione, soprattutto nel letto dei nostri fiumi? Dall’esito delle analisi ciò pare altamente probabile. In tal caso il lavoro del depuratore verrebbe inficiato in partenza.
5) Inoltre Diano Marina è una località balneare segnalata con una “vela” nella Guida Blu di Legambiente (www.comuni-italiani.it e www.regioni-italiane.com) . Grazie a questo continua a proporsi come attrazione turistica. Ma nel contempo contribuisce pesantemente all’inquinamento delle nostre acque!
Come sono possibili tutte queste contraddizioni?
Consapevoli della scarsa competenza di noi cittadini nel chiarire certe questioni ( peraltro poco chiare – con ogni evidenza – agli stessi amministratori) restiamo speranzosi nella buona fede del Sindaco e della sua Giunta, ai quali chiediamo di dissipare ogni dubbio sui tempi, i costi, l’attendibilità e i rischi ambientali di questa opera“.