“Come fiere siamo fermi da 15 mesi. Ci hanno dato come data presunta il 15 giugno, ma vuol dire perdere ancora un mese di lavoro. Non ce lo possiamo permettere”. Sono le parole di Gabriele Ogliaro, ambulante imperiese e vicepresidente nazionale AFI (Associazione Fieristi Italiani).
Ogliaro, insieme ai rappresentanti di altre categorie, questa mattina, ha partecipato al summit in Camera di Commercio con il Ministro al Turismo Massimo Garavaglia, portando all’esponente del Governo le istanze relative alla propria categoria, in grave difficoltà per via del lungo stop a causa delle restrizioni anti Covid.
Covid, fiere: parla Gabriele Ogliaro, vicepresidente AFI
“Chiediamo di ripartire il prima possibile perché siamo arrivati allo stremo. Vogliamo fargli capire la nostra necessità.
Come fiere siamo fermi da 15 mesi. Ci hanno dato come data presunta il 15 giugno, ma vuol dire perdere ancora un mese di lavoro. Non ce lo possiamo permettere.
Noi siamo pronti anche domani a ripartire, il Governo deve mettersi in testa che deve farci ripartire. È un dato di fatto che i casi all’aperto sono pari a zero. Per cui non capiamo questo lasciarci chiusi mentre i mercati sono sempre aperti senza problemi.
In Liguria siamo circa 5 mila famiglie che vivono di fiere e alcuni fanno anche mercati.
Il danno? È incalcolabile. Abbiamo avuto zero ristori se non pochi spiccioli l’anno scorso e mille euro quest’anno. Per fortuna anche la Regione ce ne ha dati mille, ma sono briciole rispetto a quello che abbiamo perso in un anno e mezzo.
L’umore? Se ripartiamo bene, ad oggi siamo demoralizzati al massimo. Continuiamo a non lavorare e non vediamo via d’uscita. Quello che chiediamo è tornare a lavorare, ci piace il nostro lavoro e siamo capaci a farlo. Vogliamo andare a lavorare, da lì il nostro umore torna alle stelle”.