Questa mattina durante il consiglio regionale si è tenuta un’audizione delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Fast e Orsa ferrovie sulla decisione di sopprimere i servizi ferroviari Thello sulla tratta Milano-Ventimiglia-Nizza-Marsiglia.
“Ho sentito spendere tante parole sulla riapertura di bar e ristoranti – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – e invece su Thello, società del gruppo Trenitalia, che decide di sopprimere tre treni a lunga percorrenza, due da Milano e diretti a Nizza e uno, sempre da Milano, ma con destinazione Marsiglia, non ne ho sentite molte”.
Il consigliere regionale Pastorino sottolinea come quello a cui si sta assistendo avvenga in una regione già martoriata dai cantieri autostradali, “alla faccia del trasporto compatibile, si decide di penalizzare la Liguria in maniera evidente”. L’ultimo di questi treni verrà soppresso il 30 giugno, questo significa che per l’intera stagione estiva il Ponente ligure rimarrà senza treni a lunga percorrenza.
“Ci verrebbe da chiedersi: ma chi decide di partire dalla Lombardia, da Milano, con la consapevolezza di poter raggiungere il Ponente in non meno di cinque o sei ore? – domanda retoricamente Pastorino – Perché questi, ahimè, saranno i tempi di percorrenza tra l’afflusso turistico, la soppressione dei treni Thello e le code in autostrada. Non bisogna sottovalutare che questa scellerata decisione comporterà la perdita di 20 posti di lavoro.”, prosegue Pastorino.
I treni in questione, i Thello, sostituivano gli Intercity che facevano parte del contratto di servizio universale.
“Chiediamo pertanto che il ministero delle Mobilità sostenibili intervenga a sostegno di questa proposta e del servizio ferroviario in Liguria, – continua il capogruppo Pastorino – ci dispiace constatare che questa richiesta avanzata dalla organizzazioni sindacali e anche da Regione Liguria non trovi ascolto presso il governo. Perché sarà proprio il governo che dovrà assumersi la pesante responsabilità della difficoltà di mobilità nella nostra regione e l’inevitabile sovraffollamento delle stazioni e dei treni al quale siamo purtroppo abituati da anni”, chiosa Pastorino