Scontri a fuoco, fame, freddo, paura di non farcela. I ricordi degli undici mesi di Resistenza a Villatalla sono ancora vividi nelle parole di Vincenzo Ansaldo, 97 anni, partigiano imperiese della banda “Italo” durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella sua casa, a Borgo Foce, conserva fotografie, cimeli e libri su quel periodo, quando, appena 18enne, insieme ai suoi compagni, ha lottato per la libertà, fino al 25 aprile 1945.
Vincenzo Ansaldo, tra i fondatori del Museo della Resistenza di Carpasio, è uno tra gli ultimi testimoni di quel periodo e porta avanti la memoria di ciò che è stato anche attraverso le sue sculture nel legno d’ulivo.
Impossibile non emozionarsi ascoltando i suoi racconti, dalla cattura da parte dei nazisti alla fuga in montagna, dagli spari che lo hanno mancato per un soffio fino al giorno della Liberazione.
“Questa mia scultura – spiega Vincenzo, mostrando una delle sue opere – rappresenta la morte, ma anche la speranza, con l’arrivo della colomba. Vuole essere un monito: la guerra non si deve più fare”.
Imperia: Vincenzo Ansaldo, la storia del partigiano scultore 97enne
Ecco l’intervista.