23 Novembre 2024 08:08

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23 Novembre 2024 08:08

Migrante si uccide dopo aggressione a Ventimiglia: il cordoglio di Sinistra Italiana. “Necessario riaprire il centro di accoglienza”

In breve: Musa, il 9 maggio scorso, era stato vittima di una brutale aggressione a Ventimiglia.

Sinistra Italiana” interviene, tramite una nota stampa, in merito alla tragica vicenda che ha portato al suicidio del giovane migrante Balde Musa.

Musa, il 9 maggio scorso, era stato vittima di una brutale aggressione a Ventimiglia. Il video, girato da un testimone, aveva fatto il giro del web, generando grande indignazione in tutta l’Italia.

Si è ucciso il migrante 23enne brutalmente aggredito a Ventimiglia: il cordoglio di Sinistra Italiana

“Balde Musa, o Balde Moussa, o Balde Mamadou Moussa ( il nome esatto non lo sappiamo, ma come canta Gianmaria Testa nella Canzone “Al mercato di Porta Palazzo”: “Documenti non ci sono e quasi più niente da documentare”) era arrivato in Italia nell’ottobre del 2016, era un irregolare, senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, ammalato e bisognoso di aiuto e negli ultimi quindici giorni della sua vita, conclusasi tragicamente nelle prime ore del 24 maggio, ha avuto grande visibilità, certo da lui non cercata.

Domenica 9 maggio 2021 social, giornali e televisioni locali e nazionali rendono virale il video di un brutale pestaggio avvenuto a Ventimiglia, in pieno centro: tre uomini, tre italiani, aggrediscono con spranghe, bastoni e tubi di plastica un extracomunitario, un migrante, Balde, sotto gli occhi dei passanti e di chi si affaccia dai balconi, richiamato dalle urla, chiedendo invano che la smettano.

Quando i tre aggressori si allontanano (verranno identificati successivamente e denunciati per lesioni aggravate, rimangono a piede libero, seppur “ammoniti” dal questore) la vittima viene soccorsa e accompagnata prima al Pronto Soccorso e quindi in commissariato. E’ un clandestino, risultano a suo carico alcune denunce e lunedì 10 viene emesso dal Prefetto di Imperia un provvedimento di espulsione nei suoi confronti (si tratta del secondo, il primo risaliva a gennaio scorso).

Quindi viene portato al Centro Permanenza e Rimpatri di Torino, dove viene registrato come Baldi. Questo particolare fa sì che le associazioni e i legali che lo cercano per conoscere le sue condizioni e per assisterlo lo rintraccino solo giovedì 20 maggio.

Un avvocato torinese venerdì si fa firmare un mandato difensivo, lo assisterà nel procedimento penale in cui come persona offesa potrà costituirsi parte civile e impugnerà l’espulsione.

Balde gli racconta di essere stato aggredito senza motivo, smentisce la versione degli indagati di averlo “punito” perché aveva tentato di rubare il telefonino a uno di loro, escludendo gli indagati, con questa versione, la motivazione razziale.

Essendo molto agitato viene messo in isolamento sanitario, e purtroppo la notte scorsa si impicca con un lenzuolo.

Forte è lo scoramento di chi si era occupato di lui in questi giorni: proprio quando poteva essere finalmente aiutato per ottenere giustizia e, forse, regolarizzare la sua presenza in Italia, Balde ha scelto di uccidersi, togliendo il disturbo agli italiani dei quali aveva purtroppo imparato a sue spese a non fidarsi.

La sua triste vicenda riattualizza la necessità di riaprire a Ventimiglia, nonostante l’opposizione della giunta comunale, un centro di accoglienza per i migranti, anche per garantire loro, oltre che assistenza, tutela da comportamenti violenti che vanno inequivocabilmente condannati.

Sinistra Italiana si fa tramite di questa richiesta, già formalizzata in una interrogazione alla Camera dall’ on. Nicola Fratoianni segretario nazionale di SI. E pone con forza all’attenzione nazionale nuovamente la situazione dei migranti a Ventimiglia, da molti mesi omessa dal governo”.

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