IMPERIA – Alvaro Ricotti, autore dell’esposto per i volumi troppo elevati della musica dal vivo proposta dal Bar 11, ha inviato alla nostra redazione una lettera per complimentarsi con tutti i musicisti presenti alla riunione svoltasi lo scorso 28 giugno e durante la quale gli atristi del panorama imperiese hanno cercato di trovare una soluzione alle lamentele dei residenti e al provvedimento di sospensione dell’intrattenimento musicale a seguito di controlli dell’Arpal. Alla riunione era presente anche lo stesso Alvaro Ricotti.
“I musicisti, gli artisti produttori di musica live riunitisi per discutere su come affrontare le problematiche messe in evidenza dal provvedimento sanzionatorio di sospensione per un mese al BAR 11 “Bon Caffè” , hanno dimostrato da veri professionisti, non solo chiusi ai loro interessi personali, profondo senso civico e grande sensibilità nei confronti dei disagi che la loro attività artistica ovviamente produce come effetto collaterale.
Rendendosi perfettamente conto che prolungare in orari notturni avanzati le loro esibizioni creava grave disturbo agli abitanti delle case circostanti, si sono saggiamente auto proposti di adeguare la fascia oraria in cui suonare alle norme e alle prassi in vigore in tutte le altre città in cui viene esercitata la musica live all’aperto per le strade, facendo essi stessi riferimento a esperienze vissute a Londra, Amsterdam, Nizza o Milano; si anticipa l’inizio dell’esibizioni alle 20,30/ 21,00 per terminarle alle 23,00/23,30 sicuri così di andare incontro alle giuste pretese di tranquillità notturna degli abitanti della zone senza rinunciare alla propria passione e al proprio lavoro.
Sono sicuro che questo sforzo conciliante sarà apprezzato dai cittadini e farà loro sopportare con più tolleranza gli sforamenti di decibel che inevitabilmente l’esercizio di quest’arte produce.
A riprova della loro grande sensibilità sociale, i musicisti hanno anche suggerito agli organizzatori che intervenendo sulla programmazione, al venerdì musica live e solo al sabato musica più “dura”, si offre un ulteriore contributo alla convivenza civile.
Mi ha piacevolmente sorpreso che queste posizioni fossero sostanzialmente proposte da tutti i musicisti partecipanti a quell’incontro dimostrando ancora di più la loro serietà professionale, il loro buon senso e la passione per un’arte, la musica, che rischiava di dividere, ma che può tornare ad unire.
Un grande grazie a tutti i musicisti presenti“.