La Corte d’Appello di Genova ha riformato la sentenza di condanna per Enzo Agostino che, nel gennaio del 2019, uccise la sorella, Palma Agostino, a colpi di accetta, nell’abitazione dove convivevano, a Taggia.
La pena è stata ridotta da 16 anni a 10 anni e 8 mesi. Accolte le tesi della difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Musso e Stefania De Maria del foro di Imperia.
Imperia: uccise la sorella a colpi di accetta, condannato Enzo Agostino
In primo grado, con la formula del rito abbreviato, Enzo Agostino era stato condannato dal Gup Anna Bonsignorio a 16 anni di carcere per omicidio volontario. La Corte d’Appello di Genova ha riformato la sentenza, accogliendo le tesi della difesa e riducendo la pena a 10 anni e 8 mesi.
I legali di Agostino avevano contestato la condanna di primo grado chiedendo l’esclusione dell’aggravante della crudeltà e l’attenuante della semi-infermità mentale, così come evidenziato, in sede di incidente probatorio, dallo psichiatra Gabriele Rocca.
La vicenda
Enzo Agostino, custode del cimitero di valle Armea, ha ucciso la sorella Palma Agostino, pensionata, con la quale viveva da circa 6 anni, il 21 gennaio 2019. con diversi colpi di accetta. Il motivo? Dissapori legati alla convivenza.
A lanciare l’allarme, la mattina della tragedia, alcuni familiari di Enzo e Palma. In particolare, la mattina dell’omicidio Palma avrebbe dovuto recarsi in campagna con la cognata che, dopo le ripetute telefonate andate a vuoto, ha deciso di andarla a prenderla a casa.
Poco dopo la tragica scoperta, con il ritrovamento del corpo senza vita di Palma Agostino in camera da letto e, a pochi passi, il fratello Enzo in stato di shock.