“C’è tanta amarezza, ma sono felice di fare qualcosa di utile”. Lo afferma Monica Tondelli, titolare del Bar 11 in piazza De Amicis, raggiunta dal decreto penale di condanna emesso dal Tribunale di Imperia per aver organizzato la festa di Capodanno 2018 senza il parere favorevole della commissione di vigilanza.
Monica Tondelli, tramite il legale Ramadan Tahiri, si è opposta al decreto chiedendo la sospensione della sanzione pecuniaria da 2.500 euro con messa alla prova. Per questo motivo, l’esercente ora dovrà scontare la pena attraverso 8 settimane di lavori socialmente utili presso la bottega equo-solidale “Garabombo”.
Imperia: festa di Capodanno “abusiva” al Bar 11, la titolare condannata a lavori socialmente utili
Monica Tondelli
A quanto ammontava la pena?
“Avevo 2.500 euro di pena, ora annullati. Faccio questi lavori socialmente utili definiti come messa alla prova, così il Giudice valuterà se mi sono comportata bene e se sono da salvare o condannare. Il 29 settembre ci sarà la prossima udienza per stabilirlo”.
Cosa successe quel giorno?
“Il 31 dicembre 2017 organizzai un evento importante e venne parecchia gente che si divertì molto. Alle 18 ci fu la commissione di vigilanza. È anche difficile farla il giorno stesso e annullare una serata quando già la gente girava. Per qualche ‘stupidaggine’ non passò la commissione di vigilanza. Io non sapevo cosa fare. Sono andata a cambiarmi a casa prima della serata e ho ricevuto la telefonata del ragazzo che lavorava con me che mi disse che c’era un funzionario della Questura.
Andai al bar e il funzionario mi riferì: ‘sappiamo che lei non potrebbe fare questa serata, ma le diamo ugualmente il permesso’. Questo lo sottolineo per chi pensa che io voglia sempre fare le cose di mia spontanea volontà, e non è così. Io mi attengo alle regole anche se a volte è difficile, come quel caso lì. ‘Il Questore – ha continuato il funzionario – le invia il permesso in via del tutto eccezionale di svolgere l’evento e le mette una pattuglia a disposizione all’incrocio con via De Magny’. Io così ho fatto la serata e al 9 di gennaio sono stata chiamata dalla Questura che mi ha notificato l’avviso di garanzia perché ho svolto l’evento senza le condizioni tecniche per farlo. Da parte mia posso dire che ci fu qualcosa che non andava bene, come i funghi messi in strada per scaldare l’ambiente”.
C’è amarezza per quanto avvenuto?
“Sì, considerato quello che succede in questo paese, dove le persone compiono atti ben più gravi dei miei e non vengono sanzionati come me. C’è tanta amarezza”.
Per quanto dovrà portare avanti i lavori socialmente utili?
“Ho iniziato martedì, mi trovo bene. Li farò per 8 settimane. Il responsabile Michele Rovere è molto gentile e mi ha dato carta bianca. Sono contenta di essere qui, se posso dare una mano lo faccio volentieri. Ora sono volontaria di questa associazione e continuerò anche dopo la fine della pena. È sempre bello dare una mano”.