Una settantina di persone hanno preso parte questa sera a Ventimiglia al presidio in ricordo di Musa Balde, tenutosi all’angolo tra via Roma e via Ruffini, nella stessa zona dove tre persone avevano aggredito e preso a sprangate il giovane straniero, che in seguito era stato portato al Cpr di Torino, dove si era tolto la vita.
Cartelli, striscioni, fiori e lumini, per ricordare Musa e denunciare la situazione degli stranieri a Ventimiglia e in Italia. Diversi cartelli e fotografie di Musa sono stati affissi sulle vetrine del supermercato dove il giovane avrebbe cercato di rubare un telefonino (secondo la versione fornita dai tre aggressori), scatenando la violenta reazione di tre persone poi identificate dalla polizia.
Su uno dei cartelli si legge: “Si è spento all’età di 22 anni Moussa Balde, massacrato da tre individui a sprangate, dimenticato dalle istituzioni. Ne danno il triste annuncio tutte le persone che riescono ancora a indignarsi e che non sono disposte ad accettare la violenza e l’ingiustizia subite da Moussa”.
Fra i presenti alla manifestazione pacifica di Ventimiglia, il segretario provinciale della Cgil imperiese Fulvio Fellegara, il Graf, Gruppo Radicale Adele Faccio, esponenti di Associazioni e volontari che assistono i migranti al confine.
In ricordo di Musa anche una poesia:
Tu che odi, io ti abbraccio
Tu che odi, io ti abbraccio perché tu possa non odiare più
Tu che odi, io ti abbraccio perché tu possa sentire l’amore
Io ti abbraccio perché solo l’amore può guarire l’odio
Io ti abbraccio, perché una vita senza amore non è una vita
Il tuo odio mi dà la morte, l’amore ti darà la vita
Tu che odi, io ti abbraccio per farti vivere
Odiare, vivere, odiare
Amare, vivere, amare
Odiare, vivere amaro
Amare, vivere dolce