Il 14 giugno nella palazzina di Imperia Oneglia sede dell’asilo nido I Cuccioli, prenderanno il via dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza. La struttura quindi non potrà ospitare i bambini almeno fino al 5 luglio e comunque fino al termine degli interventi. Il problema è che, a quanto sembra, non è stata reperita nessuna sede alternativa e le mamme ora sono sul piede di guerra.
A dover cercare un’altra sede provvisoria dovrebbero essere i gestori dell’asilo nido, vale a dire la Cooperativa Jobel. Ma sembra che finora non sia stato trovato alcun posto idoneo e cresce quindi la preoccupazione dei genitori, che, dovendo lavorare, non sanno a chi affidare i loro bambini. Per questo le mamme dei piccoli che frequentano I Cuccioli hanno scritto una lettera alla Cooperativa e al Comune di Imperia.
Lettera delle mamme alla Cooperativa Jobel, che gestisce l’asilo e al Comune di Imperia: “Trovate una soluzione con la massima urgenza”
Scrivono le mamme: “In data 26 maggio ci è stato comunicato con una circolare della cooperativa JOBEL che gestisce il servizio dell’asilo nido che a partire dal giorno 14 giugno a causa di “improrogabili e imprescindibili lavori di messa in sicurezza dell’intero edificio” il Nido d’Infanzia I Cuccioli e il relativo Centro Estivo sarebbero stati spostati nei locali della scuola primaria di Piazza Ulisse Calvi. In data 28 maggio riceviamo un comunicato sempre dalla cooperativa JOBEL che i locali della scuola primaria Piazza Ulisse Calvi non sono idonei e quindi il servizio del nido terminerà il 14 giugno e che dal 5 luglio partirà il Centro Estivo nei locali del Nido “I Cuccioli” Piazzetta De Negri 2. L’esigenza del servizio di Asilo Nido consente a tutte le famiglie di mantenere il lavoro di entrambi i genitori che non hanno nessuno a cui affidare le cure del figlio. La legislazione italiana permette ben pochi sostegni alle famiglie con bambini piccoli come i nostri e i sostegni esistenti non sono retribuiti (se non in piccola parte) e non consentono la libertà ai genitori di poter scegliere se andare o meno a lavorare. Senza contare che i dipendenti delle aziende private non posso utilizzare questi strumenti senza recare danno alle aziende dove lavorano, creando incomprensioni e malumore, e che ai lavoratori autonomi non vengono scontate scadenze da rispettare se il bambino è a casa”.
I genitori pronti a sospendere il pagamento delle rette per mancanza del servizio
Prosegue la lettera: “Tutto ciò premesso e considerata le problematiche emerse nelle discussioni con gli altri genitori invitiamo con sollecitudine gli Ufficio Comunali e la coordinatrice della cooperativa Jobel, Manuela Bruno, a trovare una soluzione logistica e organizzativa per il servizio Nido per i giorni dal 14 giugno al 30 giugno. La coordinatrice a colloquio telefonico con la rappresentante della sezione ha evidenziato che la problematica per i locali di Piazza Ulisse Calvi sarebbe la mancata autorizzazione da parte di ALISA per un periodo così lungo (14 giugno‐15 agosto). Se davvero così fosse non si potrebbe chiedere ad ALISA il parere positivo solo per i restanti giorni di giugno? O trovare un’altra struttura comunale idonea al parere di ALISA permettendo la continuità di un servizio essenziale che nemmeno l’epidemia ha interrotto? Dare una spiegazione e notizie certe e concrete sui lavori “improrogabili e imprescindibili lavori di messa in sicurezza dell’intero edificio” di Piazzetta De Negri 2 dove fino a due giorni fa non si poteva entrare e ora sarà di nuovo sede del Centro Estivo a partire dal 5 luglio 2021. Tutti i genitori devono avere la certezza della sicurezza del luogo in cui portano i figli; garantire il servizio del Centro Estivo come era stato programmato e di cui ad oggi tutti i genitori interessati hanno effettuato l’iscrizione pagando la quota prevista di 50 euro“.
Concludono le mamme dell’asilo nido I Cuccioli: “In mancanza di un vostro riscontro o interesse per le problematiche presentate, i genitori sospenderanno il pagamento delle rette del nido in quanto il servizio non viene garantito, creando disagi e rendendo impossibile per le famiglie il loro sostentamento”.