Conto alla rovescia, musica e luci tricolore. Così Imperia saluta, sotto il Palazzo comunale il ritorno alla quasi normalità della zona bianca e dice addio al coprifuoco, terminato alle 23 di ieri sera. L’evento, denominato “Re-start Liguria” è stato voluto dalla Regione nei tre capoluoghi di provincia e nella Città metropolitana.
A Imperia, alla festa per la ripartenza erano presenti il sindaco Claudio Scajola, alcuni assessori comunali e per la verità poca gente comune
Sottolinea il sindaco Scajola: “Non sono eventi che possono richiamare tante persone, anche perché la serata non è il massimo, anzi speriamo che la pioggia ci porti bene e che torni il sole. Dobbiamo continuare a rispettare le regole, tenere la mascherina, lavarsi le mani e mantenere le distanze, così ce la caviamo. Una delle prime vittime a Imperia è stato un nostro consigliere comunale e non pensavamo che in un anno si sarebbe potuto fare il vaccino, perché in media ci vogliono cinque o sei anni. Non riuscivamo a dare un termine e questa era la cosa più tragica. E’ cambiato il clima alla fine dello scorso anno, quando abbiamo capito che il vaccino stava per arrivare, ma dobbiamo cambiare molte abitudini. Credo che tutti siamo cambiati di fronte a questa terribile cosa. Cerchiamo di prendere l’unica cosa positiva, che è il capire il senso della vita”.
Il sindaco Scajola: “Il problema più grosso è l’ignoranza. Vaccinarsi è un obbligo”
Conclude Claudio Scajola: “Il problema più grosso che abbiamo sempre è l’ignoranza, che diventa superbia. Qualcuno pensa di essere diventato scienziato e di sapere le regole della medicina moderna. I pochissimi casi di reazione ai vaccini sono in percentuale infinitesima e molto inferiori dei vaccini degli ultimi anni. Attenzione anche a non dire che, siccome si sono vaccinati in tanti e il virus sta scomparendo, ci si può non vaccinare. E’ un errore da non fare. Vaccinarsi è un obbligo per proteggere se’ stessi e gli altri”.