Imperia. “Come vicepresidente del Consiglio credo di non potermi esimere da alcuni commenti riguardo la situazione politica che si è venuta a creare con le dimissioni del Presidente Strescino“. Inizia così la dichiarazione di Alessandro Casano, vice presidente del Consiglio Comunale che continua:
“Che questa alleanza, di cui Strescino ha sempre rivendicato la paternità, non potesse reggere lo avevamo già detto e scritto tutti ed era evidente che le troppe anime presenti al suo interno non avrebbero consentito un futuro. E’ altresì evidente che la forza della macchina elettorale e del sostegno dei gruppi di potere hanno fatto sì che gli elettori, certamente sfiduciati da una precedente Amministrazione non più credibile ( rappresentata dallo stesso Strescino !), abbiano creduto in un progetto politico che già in partenza era un’astrusità assoluta.
Ma il punto su cui voglio soffermarmi è questo: non è il ruolo del Presidente del Consiglio, seppure espresso dalla Maggioranza, un ruolo di garanzia super partes contemperato da quello del Vicepresidente di Minoranza, nel caso specifico il sottoscritto?
Se così è, le dimissioni da Presidente del Consiglio in segno di disaccordo con la Maggioranza lasciano presupporre un’interpretazione del tutto di parte della figura istituzionale, ruolo interpretato in chiave decisamente distorta da tutti i consiglieri di Maggioranza il giorno in cui vi fu l’imbarazzante elezione del Presidente del Consiglio.
Capisco la non volontà di Paolo Strescino di far cadere questa giunta, figlia del suo ingegno politico, va detto però che sarebbe stato più comprensibile e coerente, viste le forti critiche da lui stesso mosse alla Maggioranza, se avesse rassegnato le dimissioni al Consiglio Comunale dopo aver abbandonato la Maggioranza. Essere o non essere Presidente del Consiglio non significa necessariamente condividere o non condividere ogni azione della Maggioranza.
Così facendo invece si crea una situazione quasi schizofrenica per cui di fatto la Maggioranza non esiste più per quanto riguarda la coesione interna e la capacità amministrativa ma continua ad esistere dal punto di vista meramente numerico. Praticamente un’agonia politica. Ma fino a quando può reggere una tale situazione? Le difficoltà in cui si trova l’Amministrazione sono enormi e lo sono state anche quando vigeva un apparente accordo all’interno della Maggioranza che certo non ha brillato per efficienza e dalla quale, va detto, non potevamo attenderci miracoli, vista la difficile situazione ereditata.
Rimane da chiedersi cosa succederà nel prossimo futuro visto che non è facile a questo punto capire se una maggioranza esiste ancora”.
C.S.