“Noi vogliamo fortissimamente fare le Vele d’Epoca“. Il sindaco di Imperia Claudio Scajola va diritto al punto e ribadisce la posizione dell’Amministrazione comunale, rinviando a un secondo tempo quelli che Scajola definisce in modo sbrigativo come “i problemi burocratici di Assonautica“. Che, volendo sintetizzare, sono un bilancio pesantemente in rosso che a oggi non si sa chi e come ripianerà; un presidente che prima si dimette dicendo che è impossibile fare il Raduno di settembre e poi ci ripensa; un’Assemblea che vota il commissariamento e poi viene riconvocata, in modo illegittimo rispetto alla Statuto, per annullarlo.
Scajola: “Non fare il Raduno per due anni vuol dire far morire questo evento. Commissariamento di Assonautica? Non si può fare. Non è previsto”
Spiega Claudio Scajola: “Mi interessano poco le polemiche e gli aspetti burocratici di questa vicenda. L’anno scorso non si sono fatte le Vele perché c’era la difficoltà fortissima data dal virus e dalla chiusura, ma non si possono non fare le vele per due anni consecutivi, perché correremmo il rischio di fare morire questa manifestazione e poiché l’Amministrazione è convinta di questa tesi, abbiamo aspettato con pazienza che Camera di commercio e Assonautica aggiustassero le cose interne. Abbiamo cominciato una paio di mesi fa a interessarcene, stringendo un rapporto di collaborazione con il presidente della Camera di commercio Enrico Lupi e si è verificato che il commissariamento non può essere fatto perché non è previsto. Siccome l’obbiettivo è far le Vele, ho chiesto personalmente al presidente Enrico Meini di ritirare le sue dimissioni, per consentire la partenza degli inviti per le Vele d’Epoca e poi rinviare a un successivo momento la modifica dello statuto di Assonautica e i rinnovi delle cariche. Noi non possiamo aspettare che si aggiustino dei problemi di carattere burocratico e saltare le Vele d’Epoca. Lunedì partiranno le lettere di invito a firma del sindaco di Imperia e del presidente della Camera di commercio, con molto ritardo, a tutti i diversi Circoli nautici e ai possessori di questi bellissimi legni che sfidano il vento e ci auguriamo di avere delle risposte positive, anche se siamo molto in ritardo. Devo dire con piacere che abbiamo già avuto da parte della Fondazione Carige il pieno assenso per il loro contributo, la stessa cosa mi ha garantito il presidente Lupi per la Camera di commercio e altrettanto farà il Comune di Imperia e la Regione. Ci auguriamo di trovare anche sponsor privati e quindi c’è la base per partire. Siamo abituati a farci del male da soli e a me questo sistema non piace. Dobbiamo partire con le Vele d’Epoca e poi vedremo tutto il resto e saranno rinnovati gli organi direttivi di Assonautica e chi vorrà si impegnerà”.
Scajola punta ad avere un plafond economico fra i 180 e i 200 mila euro per poter fare il Raduno delle Vele d’Epoca in programma a settembre
Il sindaco Scajola punta ad ottenere una base di contributi per l’evento di settembre fra i 180 e i 200 mila euro e considera come unico ostacolo per stoppare il Raduno la malaugurata assenza di adesioni da parte di proprietari di barche. Quanto allo stanziamento economico che metterà sul piatto il Comune, di cifre ancora non se ne parla.
Il fatto che il sindaco parli di inviti a firma sua e del presidente della Camera di commercio, lascia intendere che Assonautica, titolare del marchio del Raduno, avrà in questa occasione un ruolo assolutamente marginale e non certo di regia dell’evento e di gestione dei fondi. Del resto, al di là della titolarità del marchio, l’evento può benissimo essere organizzato da altri Enti, come appunto Comune e Camera di commercio, con l’appoggio dello Yacht Club di Imperia che ha messo a calendario la regata di settembre, condizione indispensabile per poter svolgere l’evento sportivo in mare.