La Procura di Genova si muove speditamente per far luce sulla morte di Camilla Canepa, la 18enne deceduta all’Ospedale San Martino di Genova dopo essersi vaccinata con Astrazeneca. La ragazza, è emerso nelle scorse ore, soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare (provoca carenza di piastrine) e assumeva una doppia terapia ormonale.
L’ipotesi di reato è omicidio colposo e i Carabinieri del Nas stanno acquisendo tutta la documentazione ritenuta utile ai fini delle indagini.
Covid, Liguria: morte Camilla Canepa, la Procura di Genova al lavoro
Secondo quanto riportato dall’Ansa, i Carabinieri del Nas hanno notificato all’Asl 4 un ordine di esibizione e sequestro del certificato anamnestico compilato da Camilla Canepa prima di ricevere la dose del vaccino Astrazeneca. Il documento, che si trova sotto sequestro negli uffici dell’azienda sanitaria e verrà consegnato agli inquirenti lunedì.
L’obiettivo della Procura è verificare se nel documento la 18enne abbia segnalato o meno la piastrinopenia ereditaria e l’assunzione di farmaci a base ormonale.
Secondo quanto filtra, inoltre, la Procura di Genova ha deciso di acquisire anche la lettera con la quale il Comitato Tecnico Scientifico aveva di fatto dato il via libera alle Regioni, senza particolari restrizioni, per gli open day vaccinali,.
Una lettera che, nei giorni scorsi, era stata pubblicata proprio dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
“Il CTS non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate dalle differenti realtà regionali iniziative, quali i vaccination day, mirate a offrire, in seguito ad adesione/richiesta volontaria, i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni” si legge nella lettera.
Tra i documenti acquisiti dalla Procura di Genova anche le cartelle cliniche dei due ospedali, quello di Lavagna e il San Martino di Genova, dove è stata ricoverata Camilla prima del decesso.