Le Sentinelle in Piedi di Imperia hanno inviato una nota stampa per tracciare un bilancio della veglia tenutasi ieri sera, 12 giugno, in Spianata Borgo Peri, per dire no al Ddl Zan sull’omotransfobia.
Imperia: Sentinelle in Piedi, veglia contro Ddl Zan. “Apprezzamento dei passanti”
“Ad Imperia, con una trentina di sentinelle in piedi, abbiamo vegliato per dire No al ddl Zan sulla cosiddetta ‘omo-bi-lesbo-transfobia’ in discussione al Senato – si legge nella nota – Una testimonianza pubblica per la libertà nella verità, contro il disegno di legge Zan, che, se approvato, potrà far accusare di ‘omotransfobia‘, e perseguibile penalmente, chiunque non si allinei all’agenda LGBT propagandata dal mainstream. Le violenze e le ingiuste discriminazioni sono già punite, con le dovute aggravanti, dal Codice Penale.
Potrà essere accusato di omotransfobia, invece, chiunque non sposi l’ideologia del ‘gender’ accusando di ‘discriminazione‘ chi continui a riconoscere come fondamentale la differenza biologica tra maschile e femminile e la sua importanza nella formazione di una famiglia e la crescita dei figli.
Siamo di fronte ad un testo che alimenta l’intolleranza, funzionale alla repressione del dissenso: si cercherà di punire (e poi di ‘rieducare‘ come previsto dal testo stesso) chi già oggi viene silenziato e deriso. Non serviranno condanne, basterà la minaccia di una denuncia per zittire i più.
Ma questo è un aspetto di un disegno molto più grande, in cui lo Stato e le entità sovranazionali, sempre più in mano alla grande finanza e alla tecnocrazia, pretendono di definire quali sono i diritti ‘concessi‘ ai cittadini e quali negati, quali attività sono essenziali e quali no, che cosa si può dire e che cosa no.
Etichettare le persone come ‘omofobe‘, infatti, è il preludio del segnalarle come affette da una patologia. La stessa cosa avviene, oggi, con chi non condivide le politiche di gestione della pandemia. Il metodo è simile perché la matrice è la stessa.
Non è quindi solo una questione di libertà: il ddl Zan sarebbe la vittoria per gli intolleranti che parlano di tolleranza, ma non accettano che altri possano esprimere pubblicamente la verità sull’uomo, quale – ad esempio – che nasciamo maschi e femmine. E che nessuna legge può cambiare la realtà.
Abbiamo ricevuto numerose domande da parte dei passanti che, incuriositi dai cartelli con il nostro comunicato hanno mostrato interesse e apprezzamento per le motivazioni della nostra veglia.
Un grazie alle Forze dell’Ordine sempre cordiali e disponibili”.