La spiaggia del parco urbano, a Imperia, non è balneabile dal 28 maggio scorso causa inquinamento delle acque. Lo ha stabilito Arpal, con due campionamenti, routinario e supplettivo, datati 27 e 30 maggio, che hanno evidenziato la presenza, con valori fuori norma, di Escherichia coli e Enterococchi intestinali.
Il Comune di Imperia, bandiera blu, ha emesso un’ordinanza di divieto di balneazione, come si evince da alcuni cartelli affissi sulle alberature del parco urbano. Sulla spiaggia, però, non sono presenti cartelli. L’ordinanza, inoltre, dell’1 giugno, non è pubblicata, ad oggi (è stata pubblicata solo dopo il nostro articolo, il 15 giugno), sul sito del Comune di Imperia e non ne è stata data comunicazione dall’amministrazione, tanto che in spiaggia sono regolarmente presenti dei bagnanti.
Imperia: acqua inquinata, spiaggia parco urbano non balneabile
L’acqua, nel tratto di mare antistante la spiaggia del parco urbano, non è mai stata classificata “eccellente“, come in molti altri tratti della costa imperiese, ma “sufficiente“, nel quadriennio 2017-2020. Le ultime analisi, però, come detto, hanno evidenziato anche la presenza di inquinamento.
Sulla scheda consultabile sul sito Arpal si legge: “Contesto fortemente urbanizzato, è presente una condotta fognaria, che transita al di fuori dell’acqua di balneazione e scarica a circa 3 km dalla riva. Inquinamento di origine portuale, in prossimità dell’acqua di balneazione si trovano Porto Maurizio ed il Porticciolo turistico di Oneglia. Infine apporto fluviale dal Rio Chissore e Torrente Impero”.
Sempre sulla scheda presente sul sito di Arpal sono presenti i possibili effetti provocati sull’uomo: “Molte specie di fitoplancton sono in grado, in particolari condizioni, di emettere tossine. Nel caso dell’Ostreopsis ovata, gli effetti prodotti sull’uomo, causati dall’inalazione dell’aerosol, sono temporanei e reversibili. Si tratta di problemi alle prime vie respiratorie ed eventualmente stati febbrili in soggetti sensibili”.
Resta ora da capire se l’inquinamento del tratto di mare antistante la spiaggia del parco urbano sia o meno dovuto alla rottura del tubo di mandata del depuratore, danneggiato da ormai un anno, dal quale fuoriescono, a pochi metri dalla costa, reflui fognari trattati che per legge dovrebbero essere portati invece in mare aperto, a 1.5 km di distanza dalla costa e a 30 metri di profondità.