Flash mob ieri sera a Ventimiglia, in via Tenda, il luogo dove, domenica 13 giugno, la 30enne Sharon Micheletti è stata uccisa con tre colpi di arma da fuoco dall’ex compagno Antonio Vicari, 65enne.
Decine di persone si sono strette intorno al dolore della famiglia della giovane per gridare all’unisono “il femminicidio non è il nostro destino”. Presente anche la madre di Sharon, Anna Scordo.
Femminicidio Ventimiglia: flash mob in memoria di Sharon e delle donne vittime di violenza in Italia
Durante il flash mob, organizzato dalle associazioni Alternativa Intemelia, Noi4you, Scuola di Pace Ventimiglia, P.E.N.E.L.O.P.E., Cgil Imperia e Spes Auser, sono state ricordate tutte le donne vittime di violenza che hanno perso la vita dall‘inizio del 2021 a oggi: Sharon è la ventinovesima. Un numero altissimo che fa riflettere sull’urgenza di affrontare il problema dei femminicidi.
“Le leggi devono cambiare – hanno affermato i presenti – Prima non le avevamo per niente. Ora le abbiamo, è un progresso, bisogna però cercare di applicarle. Bisogna anche mettere in grado chi le deve applicare di avere le risorse giuste. Questa cosa riguarda tutti”.
“Dobbiamo cominciare dai noi uomini. Dobbiamo cambiare. Uomini di Chiesa, forze dell’ordine, politici, padri di famiglia, fratelli, figli. Noi siamo colpevoli. Dobbiamo cambiare il modo di pensare, il modo di usare il linguaggio. Siamo colpevoli di un linguaggio patriarcale nella religione, nella politica, nella scuola. Dove siamo noi uomini oggi?”.
“Sharon è una donna che aveva chiesto aiuto. È da sottolineare. Ma ci devono essere le risorse umane ed economiche, le persone adatte a raccogliere queste richieste d’aiuto”.