Sta volgendo al termine la giornata dedicata all’ambiente in piazza San Giovanni.
Dalla maxi-installazione del fotografo Settimio Benedusi, che ha steso un “tappeto” di oltre 100 metri raffigurante migliaia di cicche di sigaretta, agli incontri a tema ecologia, organizzati dal Centro Educazione Ambientale, fino al monologo, che chiuderà la serata, che verrà realizzato pedalando su una cyclette per produrre l’energia necessaria alle luci di scena, dell’attore Daniele Ronco.
L’obiettivo? Sensibilizzare le persone sull’importanza di curarsi dell’ambiente in cui viviamo, perchè è la nostra casa ed è una soltanto.
Presenti l’assessore all’ambiente del Comune di Imperia Laura Gandolfo e la responsabile del CEA Monica Previati.
Imperia: giornata dedicata all’ambiente in piazza San Giovanni
Nel pomeriggio, si è tenuto un incontro con 5 esperti ambientali, Giorgio Vecchiano, Elisa Palazzi, Emanuele Bonpan, Gianbattista Bischetti e Francesco Comiti.
La giornata si concluderà con lo spettacolo teatrale di Daniele Ronco alle ore 21.30, sempre in piazza San Giovanni.
Ecco cosa hanno raccontato, alcuni dei protagnisti, ai microfoni di ImperiaPost.
Settimio Benedusi
“Devo dire la verità? C’è chi dice ‘allora pensate alle mascherine, agli escrementi, a quello e questo’. Io penso che ognuno debba pensare al proprio. C’è sempre qualcosa di peggio e non è una buona ragione per non occuparsi di quello che è giusto.
Cari imperiesi, non posteggiate i motorini nelle isole pedonali, non buttate la spazzatura nei cestini gettacarta, non buttate le cicche per terra. Questo posto non è di qualcun altro, è nostro, mio, tuo. Questo suolo pubblico è ‘res publica’, di tutti noi. Cerchiamo di essere più ‘egologici’? No, egoisti. Pensate a voi, pensate di vivere in un posto migliore”.
Giorgio Vacchiano
“Oggi parleremo di acqua, dissesto idrogeologico, cambiamenti climatici e foreste. Quattro aspetti che in Liguria sono strategici, dato che per l’80% è coperta da boschi. È la regione più boscosa d’Italia. È una regione duramente colpita dal dissesto idrogeologico e dove i cambiamenti climatici faranno sentire sempre di più i loro effetti. In tutto questo le foreste sono lo snodo centrale, ci possono proteggere dal dissesto, ma vanno curate.
Le persone dovrebbero come funziona l’ambiente e come siamo legati a tutte le componenti del mondo naturale e del clima stesso. Noi spesso causiamo queste variazioni, l’aggravarsi delle condizioni del clima è responsabilità dell’uomo e del nostro stile di vita. Allo stesso tempo dobbiamo sapere come proteggerci, quali sono i sistemi di allerta e quali sono le cose che possiamo fare per stare in sicurezza”.
Francesco Comiti
“È importante cambiare atteggiamento rispetto al passato, bisogna dare più spazio ai fiumi, non possiamo sempre perseguire una politica di contenimento e irrigidimento degli alvei, ma bisogna dargli spazio per farli esondare in territori non urbanizzati, per ridurre i danni.
La Liguria è l’esempio di cosa non si doveva fare con i fiumi. I fiumi sono stati tombinati, nascosti, la gente si è dimenticata che esistono dei corsi d’acqua che quando piove scoppiano. Dove si può bisogna dare spazio a questi fiumi in modo che non ci sia una sorpresa nel trovarsi davanti a un’alluvione, ma che si dia spazio al fiume, che la popolazione abbia di nuovo un rapporto con il fiume e che sia più consapevole, anche più preparata in caso di evento estremo”.
Elisa Palazzi
“Il cambiamento climatico influisce andando a modificare molti aspetti del ciclo dell’acqua, dai ghiacciai, ai fiumi, ai mari, con i livelli che si innalzano e si scaldano. Tutti questi elementi che stanno cambiando vanno a modificare l’occorrenza e l’intensità degli eventi estremi, come siccità e alluvioni, che sembrano fenomeni apparentemente contrapposti, generano rischi per il territorio e per la popolazione.
Il futuro che ci aspetta da un punto di vista climatico dipende fortemente anche da noi, dagli scenari di emissioni, di uso del suolo, di sostenibilità che applicheremo di qui in avanti. A seconda dello scenario ci possiamo aspettare una mitigazione del riscaldamento globale oppure un aumento ulteriore delle temperature. Questo riscaldamento avrà come conseguenze cambiamenti possibili ulteriori nel ciclo dell’acqua e negli eventi estremi. Abbiamo un ruolo fondamentale nel pensare al futuro che ci aspetta”.