“Costretti a utilizzare bottiglie d’acqua minerale. Ormai sta diventando un’abitudine e abbiamo sempre le scorte. Ci vuole una soluzione definitiva, non l’ennesima toppa”.
Lo afferma il parrucchiere Roberto Palma, commentando l’ennesimo guasto all’acquedotto in via dell’Unione, avvenuto stanotte, che ha lasciato il suo salone senz’acqua.
Si tratta dell’ennesimo guasto in città, e il terzo nella via in questione in circa due mesi. Un altro episodio si è verificato anche quest’inverno, a dicembre.
Sul posto, questa mattina, gli operai della Rivieracqua che hanno interrotto l’erogazione nella zona per poter cercare il danno e procedere alla riparazione.
Grandi disagi anche per i residenti e per i gestori di attività di ristorazione, che rischiano di perdere l’intera giornata di lavoro.
Roberto Palma (parrucchiere)
“Per l’ennesima volta abbiamo le tubazione rotte e per l’ennesima volta ci troviamo in queste condizioni. Lavoriamo con le bottiglie di acqua minerale, siamo tornati alla vecchia maniera, artigianale. Logicamente per noi è una condizione complessa. Fortunatamente siamo italiani e ci sappiamo reinventare. Non ci lasciamo prendere dalla demoralizzazione, però è la terza volta questa mese. Sembra che la situazione stia peggiorando e che le rotture siano sempre più ravvicinate. Speriamo veramente che sia una riparazione definitiva e non l’ennesima toppa”.
“Quante bottiglie dobbiamo usare? Per ogni cliente che, ad esempio, deve fare il colore, sono 6-7 litri, a persona. Ogni cliente che fa un taglio normale sono almeno 3 bottiglie. Io ho una riserva di acqua, 8-10 cestelli, per ogni evenienza. Per noi ormai é diventata una cosa normale e vogliamo dare sicurezza ai clienti e non far percepire questo disagio che abbiamo. Proviamo a rendere la cosa divertente, con questo lavaggio a mano, come una volta con la brocca. La gente si diverte, per ora.
E’ successo anche in inverno. Lo stesso disagio. Abbiamo fortunatamente il supermercato qua vicino e ci procuriamo l’acqua. Abbiamo scaldato l’acqua con il bollitore. Siamo artigiani e ci mettiamo a fare gli artigiani”.