23 Dicembre 2024 09:39

23 Dicembre 2024 09:39

Rugby, serie C: sconfitta 31-12 per la Union Riviera Imperia contro Amatori Genova

In breve: La Union si presenta con una squadra densa di prospetti, tutti provenienti da un fertile vivaio, in attesa di qualche rientro di livello

Alle cinque della sera, come in una perfetta sfida all’OK Corral, gli Amatori Genova rendono la visita alla Union Riviera Rugby dopo due settimane. Si è all’ultimo atto stagionale di una risicata stagione in cui c’è stato tanto allenamento, tanta preparazione, tanta progettazione, tanta attività giovanile, di fatto un presidio sociale.

L’attività sportiva in questa fase è del tutto volontaria. La stagione si è protratta ovunque. Se si guarda ai grandi campionati, lo scorso fine settimana si sono conclusi quelli principali in Francia e Inghilterra, Treviso ha meritatamente e sorprendentemente vinto la Rainbow Cup.

I tourist dei Lions hanno giocato con il Giappone e si preparano ad eludere i rudi placcaggi sudafricani (fisici o covidiani) nella Rainbow Nation. Sulle assolate rive mediterranee va in scena la Union da par suo, di fronte agli Amatori che sono ormai una realtà ligure consolidata, reduce da una serie B e una successiva C1 di alto livello prima della conclusione anzitempo delle attività nel 2020.

La Union si presenta con una squadra densa di prospetti, tutti provenienti da un fertile vivaio, in attesa di qualche rientro di livello. In pratica 10 giocatori su 21 sono nati tra 1998 e 2003 e nella prossima stagione, a Dio e a ovalia piacendo, non ci sarà una under 19 perché la squadra sarà composta anche dai poulains gettati subito nel rugby seniores. Probabilmente sarà un bene.

L’incontro è stato disputato sulla durata classica degli 80 minuti, segno comunque di una discreta volontà atletica delle compagini. Obbligatorie le pause per l’idratazione al 20mo e al 60mo e ultimi 30 minuti con mischie no contest per accordo fra le squadre. Il duro lavoro di raggruppamento ordinato, a temperatura proibitive, aveva di fatto fiaccato le velleità di spinta. Però, va detto, l’ampia metratura di un Pino Valle con una pélouse davvero invidiabile, ha messo a dura prova il pacchetto di mischia genovese, almeno sul piano della corsa. Il campo di Sant’Olcese dove abitualmente giocano i blaugrana è decisamente angusto. A confronto. Il punteggio finale non arride certo ai corsari, i quali però ci hanno messo voglia e ricerca costante di azioni ficcanti e alla mano per non affaticare gli avanti.

Ne sono risultate ottime prove dei giovani, protetti da un duro lavoro di veterani già rodati. In cabina di regia c’è molto fosforo. Gus Borzone mediani di mischia si integra molto bene con Alessandro Castaldo all’apertura. Destro con mancino, molte possibilità di gioco, ottime letture, condivisione di intenti, anche in relazione all’indefessa attività dei due in campo giovanile.

Castaldo poi è anche un ottimo calciatore, cosa molto interessante in ragione anche della presenza in campo di Marasco come secondo centro, schierato alla Farrell (e si è sicuri che placchi di più del succitato, ovviamente fatte le debite distanze dal mondo professionistiche). Le due mete Union giungono da iniziative di gioco di modello diverso. Buon segno per la possibilità di variare il gioco. La prima è frutto di un calcetto a seguire del felpato Castaldo, che manda in meta l’ala Davide Ferraro. La seconda meta è frutto di un’azione di forza di un più che positivo Attilio Damiano, vero pericolo pubblico per le iniziative genovesi, ma ora anche voglioso di giocare palla in mano e penetrante in attacco, tra l’altro fino al termine della partita.

Importante anche la trasformazione di Marco Marasco, il popolare “Marcomarco”. Ci sono alcune situazione tecniche rilevanti da segnalare: la linea dei tre quarti tutta giovanissima, a parte Castaldo che però è giovane dentro, con il duro Maggioli all’ala e l’agile La Rosa all’estremo, oltre ai già noti Archimede, Marasco, Ferraro e Borzone. Il duttile Alessandro Ardoino che può giocare quasi dovunque e infatti si è accomodato in terza linea.

Le prospettive, data l’altezza, potrebbero essere anche quelle della seconda linea. La nota sentimentale della serata è stato l’homenaje all’highlander Fulvio Ferrua: ha fatto la storia degli ultimi 10 anni del rugby imperiese, sportivo vero, addetto alla sala macchine, ha messo il suo corpo a servizio della causa e si è sempre rialzato. Festeggiamenti più che meritati per lui e speranza di vederlo integrato nel gruppo tecnico a breve. Ci sarà da lavorare per il futuro, certo, sperare che la fine della pandemia e altre congiunzioni astrali possano rimpinguare una rosa non amplissima. Per il momento. Ora, complimenti anche agli Amatori, autori di cinque mete e mente protesa all’attività Educamp in corso così come alla prossima stagione, si spera di assoluta rinascita ovale.

Union Riviera Rugby in campo con:

  • Franzi, Martini, Aicardi; Ferrua, Bellifiori; Ardoino Alessandro, Damiano, Novaro; Borzone, Castaldo, Maggioli, Archimede, Marasco, Ferraro, La Rosa. A disposizione: Del Boon, Pozzati, Battistotti, Manes, Negri, Ardoino Andrea, Raineri.

Union Rugby Riviera – Amatori Genova 12/31

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