La raccolta differenziata in Liguria nel 2020 si attesta al 53,46%, in lieve crescita rispetto al 53,43% del 2019. Nel 2015 era al 38,63 %.
La provincia più virtuosa è quella della Spezia con il 74,18%, quella di Imperia è al 54,25%, quella di Savona al 61,07% e quella di Genova al 45,04%.
Per quel che concerne la provincia di Imperia, spicca il comune di Chiusavecchia, capace di passare, in soli 12 mesi, dal 34,68% al 72,80%, con un incremento del 38,12%. Un vero exploit.
Tra i grandi comuni, Imperia è il più virtuoso con la raccolta differenziata al 68%. Sanremo non va oltre il 62,27%, mentre Ventimiglia continua ad avere un dato pessimo, 29,46%.
Malissimo il Golfo Dianese, dove nessun comune del comprensorio raggiunge il 68%. Guida Villa Faraldi con il 56,12%, a seguire Diano Arentino 48,25%, Diano Castello 37,29%, Diano San Pietro 36,41%, Cervo 32,80% e Diano Marina 31,76%. Chiude San Bartolomeo al Mare con 28,69%.
In miglioramento, invece, l’entroterra del capoluogo, Valle Impero e Valle Arroscia, dove 10 comuni, oltre a Chiusavecchia, hanno avuto crescite superiori al 20%: Borghetto d’Arroscia, Aquila di Arroscia, Pornassio, Aurigo, Ranzo, Caravonica, Mendatica, Vessalico, Lucinasco e Pieve di Teco.
Per quanto riguarda il resto della provincia, maglia nera per il comune di Pigna, 22,32%. Il comune con la più alta percentuale di differenziata è invece Riva Ligure, con 81,55%.
Liguria: raccolta differenziata, ecco tutti i dati
“Il 2020 è stato un anno complesso, che ha risentito in modo significativo della pandemia, che ha stravolto le priorità delle amministrazioni a ogni livello – commenta l’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone -, ma nonostante questo il trend della raccolta differenziata in Liguria prosegue nel suo corso positivo raggiungendo risultati importanti. I numeri confermano la bontà della scelta fatta nel 2015 con la radicale riforma del sistema. A livello regionale si producono meno rifiuti pro capite, 518 kg per abitante all’anno rispetto ai 533 del 2019 e migliora la qualità del rifiuto. Nel 2020 è salito a 134 il numero di Comuni che hanno raggiunto e superato la percentuale del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, rispetto ai 120 nel 2019, ai 110 del 2018, 100 del 2017, 63 del 2016 e ai 32 del 2015“.
“Rispetto al 2019 poi – aggiunge Giampedrone – si registra un forte calo della produzione totale di rifiuti urbani: il totale si attesta a circa 792.000 tonnellate, per la prima volta sotto quota 800mila, con un calo complessivo rispetto al 2012 del 15,4% e del 3,7 rispetto al 2019. Il piano regionale varato nel 2015 prevedeva un calo su questo fronte dell’11,6% rispetto al 2012: il risultato ottenuto supera ampiamente le previsioni”.
Tra i comuni con oltre 15.000 abitanti, hanno superato il 65% di raccolta differenziata Sestri Levante, Chiavari, Sarzana, Imperia e La Spezia, comune che fa meglio tra quelli maggiori di 15mila abitanti col 75,26%. Tutti questi avevano già raggiunto tale obiettivo negli anni precedenti: nel 2020 si sono aggiunti i comuni di Albenga con il 70,28% e Rapallo con il 65,17%.
I comuni che superano addirittura l’80% di raccolta differenziata sono 24: Follo (leader con il 90,55%), Bormida, Giusvalla, Riccò del Golfo di Spezia, Pallare, Garlenda, Ortovero, Monterosso al Mare, Vendone, Rialto, Altare, Ameglia, Leivi, Carrodano, Villanova d’Albenga, Riva Ligure, Giustenice, Santo Stefano di Magra, Sant’Olcese, Onzo, Santa Margherita Ligure, Balestrino, Cairo Montenotte, Dego.
I comuni che hanno avuto gli incrementi più sensibili rispetto all’anno precedente, addirittura superiori al 20% sono i 12 seguenti (Chiusavecchia, Borghetto d’Arroscia, Aquila di Arroscia, Massimino, Pornassio, Aurigo, Ranzo, Caravonica, Mendatica, Vessalico, Lucinasco, Pieve di Teco), con Chiusavecchia che cresce in un anno del 38,12%, passando dal 34,68% al 72,80% nel giro di 12 mesi.