23 Novembre 2024 03:14

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23 Novembre 2024 03:14

Imperia: soldi spariti da casse Ast. A processo, ex dipendente risarcisce i danni al Comune

In breve: Il Comune ha accettato la proposta transattiva e la conseguente rinuncia alla costituzione di parte civile.

Il Comune di Imperia ha deciso di revocare la costituzione di parte civile nel processo a carico di Flavia Carli, ex dipendente Ast, accusata di appropriazione indebita per la scomparsa di somme di denaro dalla casse della società, oggi in liquidazione, incaricata, all’epoca dei fatti, della riscossione dei tributi.

La Carli, infatti, difesa dall’avvocato Renato Giannelli del Foro di Imperia, in fase di udienza preliminare (Giudice Anna Bonsignorio, Pm Luca Scorza Azzarà) ha avanzato una proposta di risarcimento danni, propedeutica al patteggiamento. 

Imperia: soldi spariti da casse Ast, ex dipendente a processo

Nel dettaglio, l’ex dipendente si è offerta di risarcire il danno contestato per un totale di 57.500 euro, di cui 52.500 euro a favore del Comune e 5 mila euro a favore della Ast, a fronte della rinuncia delle due parti offese (Comune e Ast) alla costituzione di parte civile.

Nei giorni scorsi la Giunta Comunale ha accettato la proposta transattiva, autorizzando il Sindaco Claudio Scajola a sottoscrivere l’atto transattivo.

Il Comune, che nel procedimento penale in oggetto è rappresentato dall’avvocato Maurizio Mattioli, del foro di Imperia, come si legge nella relativa delibera di Giunta, ha accettato il risarcimento “considerato il parere favorevole in ordine all’atto transattivo espresso nella relazione dal legale incaricato, che fa presente tra l’altro che gli episodi contestati risultano di difficile ricostruzione in relazione alla diretta responsabilità della persona imputata e che, in caso di accettazione, il danno sarebbe in gran parte risarcito”.

L’inchiesta sugli ammanchi di denaro nelle casse della Ast prese il via a seguito dell’esposto presentato dall’ex presidente del CdA e dal presidente del Collegio Sindacale della società. 

L’indagine, inoltre, lo ricordiamo, fu all’origine di un’altra inchiesta, quella dei concorsitruccati a Rivieracqua, sfociata nel processoconclusosi in Appello nell’aprile scorso con la messa alla prova degli imputati, tra cui proprio Flavia Carli, accusata di aver sostenuto l’esame scritto in collegamento telefonico con il figlio per mezzo di auricolari “a timpano”. 

 

 

 

 

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