La Spui, Società di promozione del Polo universitario di Imperia si trasforma da Spa in Fondazione. Il passaggio, già annunciato, è stato ufficializzato questa mattina dall’Assemblea dei soci (Provincia e Comuni del territorio imperiese), che ha anche approvato il bilancio, che chiude con un sostanziale pareggio.
Gianni Giuliano presidente della Spui
Spiega il presidente della Spui, Gianni Giuliano: “La società si scioglierà per diventare fondazione. 12 dei 13 comuni hanno già deliberato. Come Fondazione ci sarà l’apertura ad altri soggetti privati o alle camere di commercio o alle associazioni degli industriali, che potrebbero partecipare coinvolgendo maggiormente il territorio nella crescita dell’offerta formativa. Dovrà comprendere non soltanto la classicissima facoltà di giurisprudenza, ma anche scienze turistiche, l’agrifood e l’apertura di una finestra su Sanremo per quanto riguarda il settore turistico. Le prospettive sono molto buone. In questo anno di pandemia si sono laureate 120 persone. È un dato veramente importante e promettente”.
Ci saranno possibilità occupazionali maggiori?
“La via ce la sta dando proprio la facoltà di scienze turistiche. Tutti i laureati in scienze turistiche, quasi tutti, trovano occupazione. Non la trovano sotto casa, ma trovano una occupazione di prestigio. Dovrà essere una università in grado di fornire degli strumenti per poter dare una formazione che sia conona alle esigenze del territorio e alle possibilità occupazionali”.
Domenico Abbo presidente della Provincia di Imperia
Sottolineando il presidente della Provincia Domenico Abbo: “La Provincia è quella che ha fatto nascere l’università e l’ha fatta crescere. Oggi abbiamo esigenze diverse, per quel che riguarda le nostre esigenze di bilancio non potremmo continuare in futuro a dare l’apporto finanziario che abbiamo fatto sino ad ora. Anche per questo motivo stiamo lavorando per la costituzione della Fondazione, della trasformazione dell’attuale società per azioni in Fondazione per cercare nuovi partner, che servono ad accresce l’interesse e l’aiuto verso una struttura che noi abbiamo ritenuto necessaria per tutto il ponente e l’imperiese”.
Che bilancio abbiamo?
“Noi chiudiamo ogni anno un bilancio in pareggio. Tutti i ricavi servono alla gestione dell’attività. Quest’anno chiudiamo in pareggio, ma sono stati anche accantonati dei fondi. Non essendo stata attivata tutta l’attività didattica in loco, ci sono state delle spese minori dovute ai docenti che non sono venuti”.
Andrea Zanini direttore del Campus universitario imperiese
Dice Andrea Zanini, direttore del Campus universitario imperiese: “Anche se la pandemia ha costretto a fare quasi tutto in didattica a distanza, gli studenti che materialmente sono venute nelle aule della biblioteca e del polo di Imperia non sono stati molti, nell’ultimo anno si sono laureati circa 110 studenti; di questi circa 55/56 dell’area giuridica e gli altri dell‘area economica nella quale è compresa le scienze del turismo.
Da un punto di vista dei risultati occupazionali siamo soddisfatti, perchè buona parte dei laureati ha trovato una occupazione a pochi mesi della laurea. Sono aperte da pochi mesi le iscrizioni per il prossimo anno accademico, anche se per ora tanti studenti stanno rimandando la decisione perchè hanno appena finito la maturità, il trend è buono e questo ci rende fiduciosi che anche il prossimo anno gli iscritti siano in buon numero.
Si sta ragionando del potenziamento dell’offerta formativa, investendo nell’agroalimentare con un nuovo corso di laurea che potrebbe partire dal 2023, che andrà ad arricchire i corsi di laurea quei nel ponente ligure. Ci possono essere delle sinergie anche con scienze del turismo e quindi questo andrebbe a fornire una risposta importante ai bisogni del territorio imperiese, ma permetterebbe anche di rendere attivo il campus di Imperia per studenti di altri contesti, che potrebbero scegliere di venire a studiare qui a Imperia”.