La vittoria dell’Italia agli Euro 2020 di calcio, avvenuta ieri sera a Wembley, contro l’Inghilterra, è un momento che rimarrà impresso nella memoria di tutti noi. Qualcuno, però, l’ha vissuto in una maniera davvero particolare e non certo con uno spirito in vena di far festa.
Siamo parlando degli studenti imperiesi che, da una settimana, sono bloccati a Malta, insieme a circa un centinaio di giovani italiani, per via di un focolaio di casi Covid.
Nel dettaglio, lo ricordiamo, sono 8 gli studenti imperiesi bloccati a Malta, tutti 18enni (sette ragazzi e una ragazza) che, dopo l’esame maturità superato con successo al Liceo Vieusseux, hanno deciso di festeggiare con una vacanza a Malta.
La bella esperienza, però, si è trasformata in un incubo quando, in vista del rientro in Italia, in programma per lo scorso martedì, l’unico del gruppo non vaccinato (quindi senza Green Pass) si è dovuto sottoporre, come da prassi, al tampone rapido in aeroporto. Il test, risultato ‘reattivo’, ha fatto scattare la quarantena tutto il gruppo. Del caso se ne sta occupando il Ministero degli Esteri in contatto con l‘ambasciata italiana a Malta.
Ora i ragazzi si trovano al Covid Hotel Marina, insieme ad altre decine di giovani italiani, dove ieri hanno visto l’attesissima finale degli Europei, ognuno in camera sua in isolamento.
Covid: studenti imperiesi bloccati a Malta, la finale degli Euro2020 vista in isolamento
“È stato molto strano, avremmo voluto tutti essere a casa a festeggiare – racconta Lorenzo Ranise, uno dei 18enni in quarantena a Malta, a ImperiaPost – Durante la partita ci tenevamo in contatto col nostro gruppo WhatsApp e la abbiamo guardata in tv, la trasmettevano su un canale maltese con una telecronaca in italiano.
Al rigore decisivo – continua – ci siamo affacciati tutti alle finestre e ai balconi per festeggiare, l’unico modo per sentirci un po’ vicini.
Nonostante la vittoria ero un po’ giù di morale. Di certo non ci immaginavamo di vedere la partita in questo modo.
Novità importanti non ce ne sono – conclude – l’unica cosa che so è che adesso l’ambasciata italiana darà 100 pasti all’hotel in cui alloggiamo, almeno così potremo avere un pasto offerto. Sento sempre i miei familiari in Italia, sono tutti un po’ preoccupati, ma ormai siamo anche rassegnati a questi 14 giorni di quarantena”.
