Il primo, e unico sino ad oggi (si attende l’ufficialità di Cristiano Za Garibaldi), candidato Sindaco a Diano Marina per le elezioni amministrative in programma nell’autunno prossimo è Francesco Parrella, comandante della Polizia Municipale di Alassio. La candidatura di Parrella è sostenuta dalla lista “Diano Domani” che unisce forze politiche che vanno dall’estrema sinistra, con Rifondazione, sino al centrodestra, con il movimento Diano Cambia che fa capo a Roberto Manduca e Roberto Ardissone, dal Partito Democratico a Diano Riparte, che fa capo all’ex Sindaco Angelo Basso.
Mettere insieme anime diverse può essere rischioso. Esempi recenti gli ultimi Governi Lega-M5S e Pd-M5S, ma anche l’esperienza Capacci, a Imperia. Tuttavia Parella, considerato vicino al centrodestra (annoverato tra i fondatori del Trump fan club), contattato da ImperiaPost, si dice convinto della bontà del progetto civico “Diano Domani” in quanto sostenuto dalla volontà di mettersi a disposizione della città lasciando da parte partiti e ideologie. Una volontà comune che emerge anche dalle parole di Mariano Mij (Prc), Emilio Cordeglio (Pd) e Angelo Basso (ex Sindaco Forza Italia).
Elezioni 2021: Diano Marina, Parrella alla guida di una coalizione allargara
“Il nostro è un progetto civico. Io uomo di centrodestra? Io non ho mai fatto politica e il voto è segreto, dunque non so come lo si possa sostenere. All’interno del nostro gruppo ci sono persone di centrodestra, di centrosinistra e centro. Non è un limite, ma il nostro valore.
Trump Fan Club? Io non ho fondato niente. Ho partecipato a una cena, niente di più. Non ho messo nessuna firma. Ho fondato la Dianese Calcio, quello si.
Cercare di strumentalizzare l’eterogeneità del nostro progetto non porterà da nessuna parte. Anche al Governo ci sono anime diverse. Qui a Diano Marina è una novità assoluta che racchiude l’intera comunità. E’ una lista trasversale.
Rifondazione? Ben venga l’appoggio alla nostra lista. Io non faccio aut aut, sono abituato a collaborare con le persone per costruire. I partiti sono usciti di scena, vogliamo dare uno scossone a questa città”.
Mariano Mij (segretario provinciale Rifondazione Comunista)
“Parrella tra i fondatori del Fan Club di Trump? Premesso che per quello che mi risulta molti di quelli che aderirono presero quasi subito le distanze dalla politica di Trump, è comunque evidente che ci siano delle vicinanze tra repubblicani e centrodestra europei, nessuno lo nega, così come nessuno nega che Parrella abbia amici che militano nel centrodestra. Detto questo, ha molti amici che sono dalla parte opposta, politicamente.
Noi abbiamo chiesto una serie di garanzie, chiaramente, per dare appoggio alla candidatura di Parrella. Al di là di questo, credo che qualche mal di pancia sia normale quando si fanno coalizioni allargate. Si perde qualcosa in identità, ma si guadagna in unione, coalizione. Dopotutto, una coalizione allargata è l’unica possibilità di vincere, se no Diano Marina sarebbe inespugnabile.
Noi come partito ci siamo, ma non scendiamo certamente in piazza con bandiere rosse. E’ un progetto civico che si basa su contenuti programmatici. A Diano Marina è difficile fare battaglie identitarie.
L’amministrazione uscente è stata molto deludente, soprattutto sul piano turistico. Vogliamo dare una svolta nella guida di Diano Marina”.
Emilio Cordeglio (segretario cittadino Partito Democratico)
“La riteniamo un’alleanza promettente. La città sta attraversando uno dei periodi più bassi della propria storia amministrativa. Le risposte alla crisi sono modeste. Il nostro proposito è quello di sostenere una lista civica che non ha niente a che vedere con i trascorsi di tutti noi.
La scorsa tornata amministrativa bastonammo le alleanze e decidemmo di correre da soli, con il simbolo del Pd. Entrammo in consiglio con Ghirelli, rappresentando l’opposizione. Oggi ragioniamo fuori dalle ideologie.
Mi è stato riferito che si sarebbe ‘lamentato’ il Generale Bellacicco per il nostro appoggio a Parrella. La cosa, devo dire, mi ha fatto sorridere, visto che si sa che chi ha rapporti con l’esercito è più tendente a destra.
Noi non pensiamo che il nemico stia a destra e la rivoluzione a sinistra. Noi vogliamo solo fare un buon lavoro. Abbiamo un ottimo rapporto con Parrella. Angelo Basso? Con lui ho sempre avuto rapporti burrascosi, ma è cambiato rispetto al passato, è più pacato.
Il fine giustifica i mezzi? Io direi, semmai, che un’alleanza di centro, centrodestra e centrosinistra è una risposta nuova ad un assetto di governo che non può più passare da formule politiche ormai superate. L’importante, insomma, è che il gatto prenda i topi, non che siano neri o rossi.
Vogliamo costruire un’amministrazione di centro, laica, che si rivolga a tutti, senza pregiudizi. Io non mi vergogno di essermi iscritto 40 anni fa a Rifondazione Comunista, anche se è stata una scelta pagata a caro prezzo. Siamo stanchi delle casacche”.
Angelo Basso
“Per la prima volta mi fa piacere che si sia creato un gruppo che ha lasciato da parte i vessilli, concentrandosi su persone e programmi.
Io e Calcagno siamo ex forzisti. Non abbiamo neanche rinnovato la tessera. E come avremmo potuto? Alle scorse amministrative Marco Scajola diede il simbolo di Forza Italia a Chiappori che non aveva in lista neanche un iscritto.
Io non ho partecipato ad alcuna trattativa per la creazione di questa coalizione. Ho partecipato a una cena con una cinquantina di persone e non ho mai sentito parlare di bandiere di partito. Finalmente ci si concentra sui programmi e sui valori delle persone. E’ una buona idea, questa volta credo davvero che ci possa essere un cambiamento di rotta”.