“Tutto il mondo si sta orientando verso scelte sostenibili e di tutela ambientale. Imperia sembra proprio di no – Interviene così il Partito Democratico,per esprimere dubbi e preoccupazioni in merito alla variante del progetto della ciclabile imperiese.
Pista ciclabile: le preoccupazioni del Partito Democratico
“Dopo aver ereditato il progetto della pista ciclabile che comporta una indubbia e indiscussa valorizzazione della offerta turistica della nostra città, l’attuale amministrazione attua un maldestro tentativo di camuffamento: ciclabile sì, ma non esageriamo! Mobilità sostenibile sì, un po’, ma noi non ci crediamo più di tanto e al Galeazzone vogliamo andare in macchina e parcheggiare dove i cormorani fanno il nido. Per le bici e i pedoni saranno sufficienti pochi metri e magari un semaforo che stabilisca quando pedoni e ciclisti possono transitare (a meno che non ci sia un SUV da parcheggiare).
Come al solito la politica dell’attuale amministrazione dei due forni: si realizza un’opera, il cui progetto peraltro è stato lasciato da altri, lo si porta avanti con gli studi del caso, ma si blandisce quella parte retriva e ottusa che della ciclabile non sa che farsene e continua a ragionare con gli stessi parametri e le stesse categorie mentali degli anni Sessanta in cui imperversava il mito dell’auto a tutti costi e in tutti i posti.
Una ciclabile a metà, i cui spazi, seppur solo a tratti, sono condivisi con le auto, come sarebbe in corrispondenza del palazzo comunale per una lunghezza di 150 metri circa, non è una ciclabile, è un pasticcio.
E forse, proprio per l’essere un pasticcio, rischierebbe di andare ad ingrossare le fila dei mille lavori incompiuti della nostra città. Forse qualcuno è rimasto fermo allo scenografico e hollywoodiano bus di cristallo, al quale sempre ci siamo opposti, ma vale la pena ricordare che il tempo corre, la mentalità, per fortuna, cambia in relazione alle esigenze di un mondo che ha imparato a guardare verso orizzonti di sostenibilità e di tutela ambientale e allora anche Imperia dovrebbe adeguarsi con buona pace di chi non sa rinunciare all’auto”.