23 Novembre 2024 15:16

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23 Novembre 2024 15:16

Santo Stefano al Mare: presentato il progetto Sea-ty per il recupero delle reti disperse sul fondale marino. “Problema molto diffuso sulle nostre coste”/Foto e Video

In breve: L'incontro ha avuto luogo nei pressi del Diving Nautilus, a Marina di Aregai

Si è svolta nella mattinata di oggi la conferenza stampa in merito al progetto Sea-Ty. L’incontro ha avuto luogo nei pressi del Diving Nautilus, a Marina di Aregai. Si tratta di un’azione di recupero di reti disperse sul fondale della Secca di Santo Stefano.

Santo Stefano al Mare: presentato il progetto Sea-ty per il recupero di reti disperse sul fondale del mare

Progetto Sea-ty, coadiuvato dalla Capitaneria di Porto di Imperia e dai subacquei del Diving Nautilus di Marina degli Aregai, ha recuperato due reti fantasma disperse sulla Secca di Santo Stefano al Mare, a due chilometri circa dalla costa.

Una delle reti, sul fondo da oltre un anno, era completamente concrezionata da organismi, mentre la seconda rete, sott’acqua da meno tempo, ha inciso sulla prateria di Posidonia estirpando diversi rizomi e foglie. Le reti, lunghe circa 200 metri, sono state recuperate tra i 30 e i 35 metri di profondità e saranno smaltite da Amaie.

Le reti fantasma, cioè disperse sul fondale marino, rappresentano una delle più consistenti minacce all’ecosistema. Esse sono una delle fonti principali di inquinamento da plastica, ma una volta disperse sul fondale continuano a “pescare” passivamente, intrappolando, ferendo e uccidendo migliaia di pesci, tartarughe e cetacei.

Sea-ty è un progetto di European Research Institute realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito della Missione Proteggere l’ambiente dell’Obiettivo Pianeta, in collaborazione con il Comune di Santo Stefano al Mare, l’associazione Reef Check Italia e l’associazione Informare, con l’obiettivo di rileggere il legame tra il mare e la città accendendo i riflettori sulla Secca di Santo Stefano.

Tra i settori di intervento di Sea-ty c’è la diffusione della conoscenza su un’area peculiare e sul suo stato di salute. Ecco perché il progetto prevede non solo la realizzazione di foto, video e materiale divulgativo sulla Secca di Santo Stefano, destinato a diversi pubblici, dai diving center operativi nella zona alle scuole, ma anche una serie di operazioni legate alla raccolta dati sulla biodiversità della zona sottomarina e sull’impatto antropico che subisce.

Progetto Sea-ty: parla il biologo marino Ubaldo Pantaleo

“Il progetto si propone di recuperare attrezzi da pesca persi e abbandonati nei fondali di Santo Stefano, al largo di questa costa.

È un problema purtroppo molto diffuso sulle nostre coste, spesso le reti si impigliano e vengono perse e abbandonate. Continuando a pescare per diverso tempo, poi si adagiano sui fondali tutti quegli organismi che sono sul fondale. Le reti e gli attrezzi da pesca compromettono la loro sopravvivenza.

Noi portiamo avanti questo impegno con il nostro progetto ‘reti nella rete‘, che poi abbiamo incorporato nel progetto sea-ty”.

Annabella Bei Baldin

“Anche noi facciamo parte di questo bellissimo progetto che aiuta alla salvaguardia della specie. In quanto deplasticati tentiamo comunque di coinvolgere le persone a vedere questo bellissimo mare che spesso non sanno che esiste.

Attraverso i social promuoviamo la bellezza del nostro mare e il rispetto per l’ambiente, non gettare la plastica e tutto quello che riguarda la salvaguardia degli ambienti e delle specie marine. Per noi è molto importante ed è un grandissimo onore farne parte”.

Adriano Musitelli – consulte Regione Liguria

“La Regione Liguria ha istituito il distretto ligure della subacquea, che è un tentativo di mettere a sistema tutte le realtà che intervengono nel mondo della subacquea. È fatta di ricchezze, la liguria è stata la culla della subacquea. Ci sono le più grosse aziende produttrici del mondo, ci sono grosse aziende che fanno lavori subacquei.

La Liguria è un territorio ricco di bellezze e meta di appassionati da tutto il mondo. Il tentativo è di mettere in rete tutto questo sistema per valorizzare sia il mare e il turismo”.

Progetto Sea-ty: spiega la biologa marina Monica Previati

“Purtroppo la Secca di Santo Stefano è poco conosciuta non solo dai turisti ma anche dai cittadini e dalle stesse amministrazioni locali. Rappresenta invece uno dei siti più interessanti nell’intero scenario ligure, soprattutto per l’elevata biodiversità.

Questo si traduce nella presenza di ambienti estremamente delicati, caratterizzati da un’elevata vulnerabilità e che richiedono interventi di tutela e una corretta gestione: attualmente l’impatto antropico sulla Secca è molto rilevante. Ci sono danni estesi ed evidenti a carico di tantissimi organismi marini, dovuti sia all’impatto di attrezzi da pesca (palamiti, lenze abbandonate e reti), sia da inquinamento, spesso proveniente dai fiumi (bottiglie, sacchetti di plastica…).

Plastiche, inquinanti, reti e ancoraggi non controllati possono soffocare, spezzare, eradicare violentemente e uccidere gorgonacei e spugne, organismi a crescita lenta che impiegano centinaia di anni per raggiungere le dimensioni che di media si osservano lungo le secche.

Se la densità della popolazione di queste specie scende al di sotto di una certa soglia si riduce drasticamente la possibilità di riportare la popolazione allo stadio iniziale, andando incontro ad una forte rarefazione.

La comunità scientifica ritiene che i danni antropici, insieme a variazioni ambientali legate sempre più ai cambiamenti climatici, stiano portando a mutamenti importanti nella struttura della vita sui fondali, con conseguenze importanti sull’intero sistema ecologico”.

È in programma sabato 24 luglio alle 21.30 in Piazza Baden Powel a Santo Stefano al Mare la serata in compagnia di Sea-ty alla scoperta delle meraviglie sommerse della Secca di Santo Stefano.

In linea con l’obiettivo del Progetto Sea-ty, quello cioè di conoscere e proteggere la Secca di Santo Stefano, la serata – ad accesso libero – sarà dedicata alla scoperta di quest’area sottomarina, poco distante dalla costa, attraverso la proiezione di video e fotografie spettacolari, con racconti e approfondimenti semplici e alla portata di tutti – adulti e bambini – grazie agli specialisti che porranno l’attenzione sulle peculiarità della Secca e sui suoi abitanti.


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