Una Madonnina in ceramica all’interno della nicchia alla sommità del faro bianco sul molo lungo di Borgo Marina. È l’iniziativa deliberata dalla giunta comunale di Imperia, finalizzata a “restituire la memoria di un episodio della cultura marinara locale legato alla tradizione identitaria della portualità imperiese e ormai a rischio di oblio”.
Nel 1946, infatti, una statuetta mariana venne collocata nella nicchia su iniziativa dell’ingegnere che si stava occupando dei lavori di riqualificazione post-bellica del porto di Porto Maurizio, dopo essere scampato a un annegamento. La Madonnina, però, si erose nel tempo. A 75 anni di distanza, l’amministrazione ha deciso di ripristinarla, riportando alla luce la storia della vecchia statuetta.
A realizzarla sarà l’associazione Ceramisti di Albisola, che opera nell’ambito della scuola Comunale di Ceramica di Albisola Superiore, in ottica di collaborazione intercomunale Albisola-Imperia.
L’onere preventivato per la realizzazione della statuina, l’illuminazione e la valorizzazione con un supporto didascalico è ipotizzato in mille euro.
Imperia: una Madonnina di ceramica sul faro di Borgo Marina
“Sul faro bianco lungo il molo di ponente Capitano N.Salvo del bacino vecchio di Porto Maurizio – si legge nella delibera della giunta comunale – è presente una nicchia, appena sotto il coronamento alla sommità del faro, nella quale era stata collocata, nell’immediato dopoguerra, una statuetta della Madonna.
Il posizionamento della statuetta, una sorta di ex voto poetico ed evocativo, va riferito al lontano segno di riconoscenza lasciato nel 1946 dal protagonista dello scampato annegamento per la caduta in mare del veicolo su cui transitava lungo il bacino portuale, a causa della forte nebbia che era calata.
Il protagonista dell’incidente fu l’ingegnere-direttore dei lavori di riadattamento del porto di Porto Maurizio, per consentirne la ripresa funzionale dopo gli eventi bellici, il quale chiese e ottenne in Capitaneria il permesso di scavare la nicchia nel faro appena terminato di costruire (sotto la sua stessa direzione) a tre quarti del molo lungo, nel punto dove, dal 1880 circa, insisteva un precedente fanale a traliccio.
Il vano è ora vuoto, essendo la statuina a suo tempo collocata scomparsa per usura prodotta nel tempo dagli agenti atmosferici.
L’amministrazione ritiene quindi procedere con la posa di una Madonnina in ceramica entro il vano della nicchia esistente, debitamente ancorata alla base e retro illuminata per un’ottimale visibilità notturna.
Per completare il potenziale didascalico dell’intervento, si aggiunge, sotto la nicchia, un cartiglio con la data 1946, che è anche la data di costruzione del faro nella forma che vediamo ora, o un altro supporto informativo”.