Regione Liguria stanzierà 5,8 milioni di euro di anticipo per l’avvio di quattro lotti funzionali del Masterplan Roja, il progetto di raddoppio e sostituzione della rete idrica di acqua potabile del ponente ligure dal valore complessivo di 29,5 milioni di euro, che mira a risolvere le criticità idriche di tutta l’area di Sanremo, Imperia, del Golfo Dianese fino ad Andora. L’ufficialità è arrivata oggi, nel corso di un summit tenutosi in Provincia, a Imperia, alla presenza del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, degli assessori Alessandro Piana e Marco Scajola, del Commissario dell’Ato idrico (connessa in videoconferenza) Gaia Checchucci, dei Sindaci di Imperia, Diano Marina, Cervo e Andora, e del presidente della Provincia Domenico Abbo.
Il valore complessivo dei 4 lotti è di circa 12milioni e 700mila euro, di cui 5 milioni e 800 mila appunto stanziati da Regione Liguria, 4 milioni di euro dal Comune di Andora, 1,2 dal Comune di Diano Marina, 600mila euro da Cervo e gli altri comuni del Golfo Dianese e 1,6 milioni dal Comune di Imperia.
I lavori inizieranno dal lotto che interessa il tratto tra Borgo Prino e il Parco Urbano, a Imperia.
Imperia: masterplan Roja, ecco i quattro lotti
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Il tratto da Borgo Prino al Parco Urbano a Imperia
Un intervento da 4,5 milioni circa di euro da realizzare approfittando dell’ormai imminente inizio dei lavori di costruzione della pista ciclopedonale nella tratta di ferrovia dismessa parallela alla costa che consente di realizzare i lavori per la posa della tubazione prima dell’allestimento della pista ciclopedonale, con importanti economie e rapidità di esecuzione.
• Il tratto da Galleria Galeazza a via Torino a Diano Marina
Un intervento da 1 milione e 850 mila euro circa che consentirà di raddoppiare la tubazione del Roja laddove si verifica il maggior numero di rotture e di risolvere la problematica di alimentazione del Golfo Dianese.
• Il tratto da Diano Marina a San Bartolomeo
Un intervento da 5 milioni e 200mila euro circa che ha la finalità di creare il raddoppio dell’acquedotto del Roja sino a Cervo e allo stesso tempo di connettere le fognature del comprensorio al depuratore di Imperia, consentendo di dismettere il depuratore di San Bartolomeo al Mare. Con questo intervento si risolvono definitivamente le problematiche di approvvigionamento idrico di tutto il Golfo Dianese.
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Il tratto di Andora
Un intervento da 1 milione e 650mila euro circa che consente di realizzare i lavori per la posa della tubazione prima dell’allestimento della pista ciclopedonale con importanti economie e rapidità di esecuzione.
Giovanni Toti
“E’ l’inizio di una soluzione importante. Elaborato il masterplan che vedrà il Roja rinnovarsi completamente, unificata la gestione idrica in Rivieracqua grazie al Commissario Checchucci, oggi anticipiamo 12 milioni di euro, di cui 6 dalla Regione Liguria, per quattro lotti funzionali che appena terminate le Conferenze dei Servizi potranno già diventare operativi e portare un grande beneficio a quelle aree, penso al Golfo Dianese, che in passato hanno molto sofferto l’assenza di acqua.
Sul Roja si sta lavorando con i francesi per individuare nuovi pozzi, ma potrebbero esserci anche strade diverse, per trovare ulteriori fonti di approvvigionamento. Una volta terminati gli studi sui pozzi del Roja, inseriremo anche queste ipotesi alternative nel piano”.
Claudio Scajola
“Quella di inserire il nuovo tubo dell’acquedotto sotto la pista ciclabile è stata un’insistenza di buon senso. Ci è voluto tempo a spiegarla e farla capire. Oggi la cosa importante è la collaborazione fra istituzioni diverse. La Regione anticipa il 60%, i Comuni il 40%. Il piano sarà approvato a livello governativo, che poi ci restituirà le risorse. Così guadagniamo tempo e dovendo costruire la ciclabile, finalmente possiamo partire a cantieri pieni, avendo già approvato la variante in consiglio comunale.
La stessa impresa inserirà il tubo sotto la ciclabile. Questo vuoldire che abbiamo una struttura pronta, nuova, che durerà negli anni, con un grande risparmio. Se si fosse fatto nella tratta San Lorenzo-Sanremo avremmo fatto allora una grande opera, invece avremo un tubo a mare che dovremo sostituire.
C’è un problema con le fonti del Roja, perché con tutto quello che è successo con il fiume Roja, dobbiamo vedere i pozzi in che situazione sono. Il tubo a mare, poi, sempre con riferimento al Roja, ha più di 40 anni e ha bisogno di essere modificato.
Insieme a questo, dobbiamo andare a pensare più in grande. Dobbiamo andare a pescare l’acqua verso monte, c’è un pezzo di tubatura sino a Pieve di Teco. Dobbiamo andare a pescare l’acqua sulla Armo-Cantarana per avere un’acqua migliore, a costo inferiore. Per non correre il rischio che se si rompe un tubo la riviera resta senza acqua”.
Marco Scajola
“Con la regia di Regione Liguria stiamo ottenendo qualcosa per risolvere un problema che dalle nostre parti è molto sentito, nell’imperiese, come nel dianese, ovvero le frequenti rotture dell’acquedotto, in concomitanza soprattutto con la stagione estiva, quando c’è una grande presenza di turisti nel nostro territorio.
Adesso con questa operazione, ben coordinata dalla dott.ssa Checchucci, nostro commissario dell’Ato idrico, insieme alla collaborazione dei comuni dell’imperiese e del savonese, come Andora, riusciamo ad anticipare quelle risorse per intervenire presto e concretamente senza aspettare che arrivino risorse dallo Stato che avrebbero certamente tempi più lunghi. Noi come Regione anticiperemo quasi 6 milioni di euro, un’altra parte verrà aggiunta dai Comuni e finalmente si potrà intervenire. Una giornata storica, perché dalle parole si passa ai fatti. Vigileremo perché le cose vengano fatte al meglio per dare e mettere la parola fine a un problema che ci portiamo dietro da troppi anni”.
Giacomo Chiappori
“Tutto è partito da una diffida del Comune di Diano Marina. Quello fu un momento storico. Io ero in consiglio provinciale e visto che eravamo impantanati e con l’Ato non riuscivamo a venirne fuori, dissi bisogna che entri in moto la Regione. La Regione però non entrava, si mosse con la mia diffida, come Comune di Diano Marina, e nominò la Checchucci che ci ha messo le condizioni di cominciare a sperare. Non si sa dove saremmo finiti, in caso contrario. Avevamo Amat, Amaie, Aiga, soggetti importanti tenuti fuori. Tenevano un fatturato di 8-9-10 milioni. Io, come Comune di Diano, per intenderci, ero il più grosso socio di di Rivieracqua con 3 milioni di euro.
L’altro giorno i piccoli Comuni mi hanno dato la possibilità di entrare nel cda di Rivieracqua ed è stato un altro momento storico. Perché ora nel cda di Rivieracqua c’è un soggetto politico che lavorerà con i tecnici, con Mangiante e con la Rodi.
Ho sentito molte cose che non sono verità. Il depuratore di Imperia nasce per collettare il Golfo Dianese. Non è che ci facciano un piacere. Burlando volle far entrare anche Andora, tanto che Andora si deve dotare di una fossa in cui pompa in orari differenti per non ingolfare il depuratore di Imperia.
In questi anni non si è fatto niente. Ora finalmente si sta mettendo qualche soldino. Spero di poter dire che a settembre possano iniziare i lavori per risolvere definitivamente il problema dell’acquedotto. Non basta però solo il Roja come fonte di adduzione, noi abbiamo anche un tubo che parte da Pieve di Teco e che passa sotto le gallerie che portano a Imperia e che potrebbe essere utilizzato”.