Grido di allarme da parte di Cia, Confederazione italiana agricoltori e Coldiretti della provincia di Imperia per i danni causati alle coltivazioni dalle grandinate abbattutesi in diverse zone del Ponente ligure nella notte fra sabato e domenica.
La Cia ha subito messo a disposizione degli agricoltori i suo uffici per la compilazione dei modelli di richiesta danni da inviare alla Regione da parte degli agricoltori.
Gli indirizzi ai quali inviare o consegnare le segnalazioni di danno – Modello E – sono i seguenti:
Ispettorato Agrario di Imperia – Viale Matteotti, 50 – 18100 IMPERIA – Fax 0183296489 –
PEC: protocollo@pec.regione.liguria.it
In caso di trasmissione del Modello E tramite posta ordinaria, fa fede il timbro postale di partenza; in caso di trasmissione tramite fax o pec vale comunque la data di partenza, indipendentemente dalla data di protocollo di ricezione della pubblica amministrazione ricevente.
E’ consigliabile non mandare più di 3 foto via mail.
La Coldiretti evidenzia come in provincia di Imperia, i danni maggiori si siano registrati a Ventimiglia, in Val Nervia, nel Golfo Dianese, con danni alle coltivazioni di basilico, a Pieve di Teco e la Valle Impero con danni all’olivicoltura. Sempre secondo Coldiretti, l’area più colpita sicuramente quella di Ventimiglia le frazioni di Bevera, Calvo, Varase, San Pancrazio, Porra, Grimaldi, Latte, con intere serre devastate dal vento e dalla grandine.
Per Coldiretti necessario rivedere i piani assicurativi
Spiegano il Presidente di Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il Direttore Provinciale Domenico Pautasso: “Si tratta solo dell’ultimo capitolo di una estate segnata fino ad ora da ben 789 eventi estremi tra bombe d’acqua, trombe d’aria, grandinate e temporali violenti lungo tutta la Penisola. Siamo di fronte ad una situazione climatica in forte evoluzione, difficile da controllare, con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Serve rivedere i piani nazionali assicurativi affinché ci siano strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, efficaci e con meno burocrazia. Serve mettere a punto strumenti che permettano di assicurare il reddito delle imprese agricole, sia in caso di calamità sia in caso di volatilità dei mercati. Ad oggi in olivicoltura le assicurazioni sono ancora aleatorie, è necessario poter avere formule snelle a cui le imprese aderiscano rapidamente e con facilità. La caduta della grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché si abbatte sulle colture prossime alla raccolta con danni irreversibili che fanno perdere un intero anno di lavoro”.