23 Novembre 2024 05:59

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23 Novembre 2024 05:59

DIANO MARINA. INFILTRAZIONI MAFIOSE E RISCHIO COMMISSARIAMENTO, IMPERIAPOST DENUNCIATO PER AVERLO SCRITTO 5 MESI FA/I DETTAGLI

In breve: L'eventuale commissariamento sarebbe un duro colpo da digerire per una provincia che fino a pochi anni fa appariva come una sorta di isola felice, mente ora invece viene descritta come "la sesta provincia della Calabria" a causa delle infiltrazioni di natura 'ndranghtista".

dia diano marina

Imperia – Infiltrazioni della criminalità organizzata nel Comune di Diano Marina. La notizia apparsa questa mattina sui quotidiani cartacei Il Secolo XIX e La Stampa, ImperiaPost l’aveva scritta 5 mesi fa, esattamente il 14 febbraio 2014. Un articolo che era costato al nostro giornale una denuncia per diffamazione a mezzo stampa da parte del Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori. Ora che la notizia è finita sulle prime pagine dei giornali nazionali, forse qualcuno si renderà conto che quello che il collega Gabriele Piccardo aveva rivelato nel febbraio scorso non era frutto della sua fantasia, ma il risultato di un meticoloso lavoro tra fonti incrociate.

Ad ogni modo, il rischio è che anche il Comune di Diano Marina, dopo Bordighera e Ventimiglia, possa essere sciolto per infiltrazioni mafiose a seguito del dossier presentato dalle forze dell’ordine al Prefetto Fiamma Spena e reso noto durante i lavori della commissione Parlamentare Antimafia che si sta svolgendo da ieri a Imperia. I quattro faldoni, di cui il contenuto rimane “top secret”, conterrebbero elementi che proverebbero i condizionamenti sull’amministrazione comunale da parte di un determinato clan dell’ndranghta. L’eventuale commissariamento sarebbe un duro colpo da digerire per una provincia che fino a pochi anni fa appariva come una sorta di isola felice, mente ora invece viene descritta come “la sesta provincia della Calabria” a causa delle infiltrazioni di natura ‘ndranghtista”.

Delle infiltrazioni della criminalità organizzata a Diano Marina aveva scritto dettagliatamente anche la Casa della Legalità, come si può leggere in questo dossier pubblicato il 21 febbraio scorso.

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