23 Novembre 2024 06:05

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23 Novembre 2024 06:05

Da Brescia a Valloria per dipingere la 169ª porta: il muralista Davide Tolasi. “Esperienza fantastica” / Foto e video

In breve: Tolasi, insegnante 32enne all'accademia delle Belle Arti di Brescia e autore di numerosissime opere in Italia e in Europa, ha deciso di lasciare il segno anche nel nostro territorio.

È a firma dello street artist, o meglio muralista-pittore, bresciano Davide Tolasi la 169ª porta dipinta di Valloria, piccola frazione dell’entroterra imperiese nel comune di Prelà.

Attirato dal fermento artistico del borgo, noto in tutta Italia, Tolasi, insegnante 32enne all’accademia delle Belle Arti di Brescia e autore di numerosissime opere in Italia e in Europa, ha deciso di lasciare il segno anche nel nostro territorio.

Ecco cosa ha raccontato a ImperiaPost.

Nel frattempo, in questi giorni, è stata realizzata anche la 170ª porta dipinta a firma dell’artista loanese Giuseppe Ferrando.

Da Brescia a Valloria per dipingere una porta: il muralista Davide Tolasi

Lei è di Brescia, com’è nata l’idea di dipingere una porta a Valloria?

“Per la precisione sono di Soncino, ma vivo a Brescia dove insegno all’Accademia delle Belle Arti. Nell’ultimo periodo ho illustrato agli studenti vari borghi italiani dipinti e, tra questi, abbiamo parlato anche di Valloria, un luogo molto conosciuto nell’ambiente.

Io ho dipinto per tanti anni in collettivo artistico di Milano, poi, dal 2017, mi sono dedicato maggiormente alla mia ricerca pittorica personale. Ho iniziato a girare in Italia per dipingere in situazioni fuori dal comune, allontanandomi dalla tendenza di realizzare muri sempre più grossi, cercando invece contesti più intimi e piccoli. Per questo mi è venuta l’idea di contattare l’associazione “Amici di Valloria” per avere la possibilità di fare anche io una porta dipinta”.

Com’è andata?

“È stata un’esperienza fantastica. Ho lavorato un paio di giorni. Il primo giorno ho preparato la porta, insieme all’associazione, e poi, circa in un giorno e mezzo, ho realizzato il dipinto. Mi sono trovato benissimo, un’accoglienza favolosa. Mi hanno ospitato in un antico frantoio messo a posto, meraviglioso.

La cosa interessante è che lasciano carta bianca agli artisti, non chiedono il progetto. Sono rimasto davvero colpito dalla vitalità e dall’entusiasmo delle persone che ho incontrato.

Può descriverci la sua opera?

“La ‘mia’ porta è la 169ª dipinta, una delle ultime del paese. Il titolo è Italia’. Si vede una tavola con sopra una brocca rotta. L’idea è raccontare l’Italia che si sa ricostruire attraverso elementi che arrivano anche da altre culture, grazie alla unione e condivisione di realtà diverse del mondo contemporaneo. Ho utilizzato la tecnica delle vernici mineral”.

Quando ha iniziato a dipingere?

“Io dipingo da sempre, sono un nipote d’arte. Mia nonna mi ha insegnato a dipingere quando ero piccolino e la passione, con il tempo, si è trasformata in qualcosa di più. Ho deciso di farla diventare una professione attraverso l’università e il lavoro di decoratore.

Prima di Valloria sono stato impegnato in un progetto per l’Onu, presso la fiera di Cremona, realizzando un grosso dipinto di 1.080 metri insieme ad altri due artisti, per lanciare un messaggio di sensibilizzazione contro l’inquinamento”.

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