Il Nuovo sindacato carabinieri ha chiesto di aver accesso agli atti relativi alla morte del luogotenente Antonio Zappatore, già comandante della Stazione carabinieri di Pieve di Teco e trovato impiccato nella sua abitazione di Valcona il 15 ottobre del 2019.
La morte di Zappatore, dopo una breve inchiesta, era stata archiviata come suicidio, ma ora il sindacato dell’Arma vuole vederci più chiaro e analizzare gli atti depositati in Tribunale, che hanno portato all’archiviazione del caso.
Uno dei fratelli di Zappatore, Gianluca, appoggia l’iniziativa per fare piena luce sulla terribile vicenda
La richiesta del Nuovo sindacato carabinieri trova il pieno appoggio da parte di Gianluca Zappatore, uno dei fratelli del luogotenente, che ha contattato il nostro giornale e che insiste nel chiedere che sulla vicenda venga fatta luce fino in fondo. In molti, infatti, conoscendo Antonio Zappatore, stentano a credere che possa aver davvero compiuto un gesto così estremo e risultano poco comprensibili anche le motivazioni che lo avrebbero spinto a questa terribile decisione.