“Stanco della solita vita ho mollato tutto e siamo partiti“. È iniziata così l’avventura del 38enne Cristian Moroni che, in compagnia della sua splendida cavalla Furia, ha lasciato alle spalle la sua vecchia vita per intraprendere un lungo viaggio attorno all’Italia.
Sono una coppia inseparabile, insieme ormai da 8 anni. Cristian e Furia sono partiti tre mesi fa da Roccasecca dei Volsci, in provincia di Latina nel Lazio.
Giro d’Italia con un cavallo: tappa anche a Imperia per Cristian e Furia
Cristian ha fatto tappa anche a Imperia, presso la fattoria Liberamente dove, ai microfoni di ImperiaPost, ha raccontato la sua storia.
Innanzitutto come vi siete conosciuti tu e Furia?
“Furia l’ho conosciuta 8 anni fa. Un privato l’aveva affidata ad una persona che però non riusciva a gestirla, non riusciva a nutrirla come si deve. Era denutrita, infelice e sofferente. L’ho salvata. Furia ora ha 14 anni”.
Cosa facevi prima e come è nata questa avventura in giro per l’Italia?
“Prima lavoravo con i ragazzi autistici, li accompagnavo a scuola. L’idea è nata 4 anni fa sulle colline della Ciociaria, in provincia di Latina. Mi trovavo con Furia, stavamo facendo una passeggiata. Stanchi delle solite montagne, delle solite persone e dei soliti giri, abbiamo avuto l’idea di fare questo lungo viaggio, questa lunga avventura. Ho deciso durante un tramonto, perché non farci il perimetro dell’Italia? E così siamo partiti”.
Ormai è qualche mese che sei in viaggio, qualche storia particolare da raccontare?
“Esperienze di giornate, di aneddoti, di persone ne incontri tantissimi. Quasi tutte le giornate sono speciali, tutte le persone che incontri ti danno ospitalità. Pericoli? Parecchi, però siamo liberi, siamo felici, continuiamo con calma. La mia priorità è Furia, deve stare sempre bene. Stiamo per arrivare sulle Alpi, dove staremo fermi qualche mese per l’inverno”.
Se avessi contato i soldi non saresti mai partito. Come fate a mantenervi?
“Quattro anni fa durante una pianificazione avevo fatto una lista di spese assurde, tra maniscalco, veterinario, un camper di supporto. Un viaggio del genere ero convinto ci volessero sui 100 mila euro. Questi soldi non li ho, per guadagnarli ci vorrebbe una vita. Veramente esauriti dalla quotidianità, dalle solite cose, dalla monotonia della vita, abbiamo preso e siamo partiti. Senza niente, affidandoci al destino.
Stando da soli è molto più semplice, già se fossimo stati in 3 o 4 cavalieri sarebbe stata dura. Un conto è far mangiare un cavallo, un altro farne mangiare tre. Siamo partiti con pochissimi risparmi che sono finiti al 15esimo giorno di viaggio. Ho ancora qualcosina grazie ad una persona che mi ha aiutato, che serve per la ferratura nuova per Furia ed eventualmente se mi sento male io.
Devi mettere in conto tutto, devi sentirti bene tu e deve sentirsi bene lei. Per quanto riguarda il cibo, i market possono darci del cibo che sta per scadere. Noi facciamo una piccola scorta. Nei ranch nessuno dice di no al fieno per lei”.
Quali sono le tue prossime tappe?
“Sanremo sicuramente. Prima però mi fermo a Taggia, dove grazie ad Alessandra, la proprietaria della fattoria Liberamente, c’è un ranch che ci ospita. Credo di arrivare direttamente a Ventimiglia. Poi andiamo su verso l’arco alpino, Pigna, Upega. Vogliamo arrivare a fare una settimana di sosta a Limonetto presso L’alpe di Papa Giovanni. Non vediamo l’ora di arrivare li”.
Quanto ci metterai a fare il perimetro dell’Italia?
“Non ci voglio pensare, né io, né nessuno sapeva a cosa andava incontro. È un viaggio che devi fare con molta calma, lentezza. Non puoi pianificare gli arrivi, altrimenti rischi di farti prendere dalla fretta, rischi di fermarti per qualsiasi tipo di problema. Calma , lentezza e stra attenzione per l’animale”.
A cura di Alessandro Moschi.