È grande la solidarietà che il territorio imperiese sta dimostrando nei confronti dei rifugiati afghani giunti ieri mattina da Kabul alla Base Logistica dell’Esercito di Sanremo. Dei 206 profughi che si trovano nel capo accoglienza, 85 sono minorenni, 30 sotto i 10 anni e 7 con meno di un anno di età.
Anche da Imperia, tramite il comitato cittadino della Croce Rossa, che, quotidianamente sostiene circa 1.200 indigenti sul territorio, arrivano volontari e aiuti per l’emergenza afghana. Nel pomeriggio di oggi è partito dalla sede della pubblica assistenza un carico di frutta, verdura e beni di prima necessità.
A raccontare a ImperiaPost come stanno procedendo le operazioni di assistenza è Giuseppe Giannattasio, presidente del Comitato della Croce Rossa di Imperia.
Profughi afghani a Sanremo: anche da Imperia parte la solidarietà
L’intervista a Giuseppe Giannattasio
Com’è la situazione attualmente?
“La situazione è assolutamente tranquilla. Siamo un po’ in uno stato di agitazione perchè cerchiamo di far fronte a tutte le necessità.
In questo momento il grosso della emergenza è a carico del comitato di Sanremo, alla quale collaborano i comitati della provincia di Imperia.
Noi ci siamo limitati a fornire un supporto su alcune criticità che avevano. Abbiamo fornito frutta fresca, prodotti di prima necessità per i bambini, shampoo e detersivo per lavare la biancheria.
Molti ci stanno telefonando e ci chiedono che cosa poter portare. In questo momento il comitato regionale sta valutando tutte le necessità, per far si che siano interventi mirati”.
Se qualcuno volesse contribuire, quali sono i beni che servono di più?
“Se ci sono dei cittadini che vogliono inviare degli aiuti, consiglio biancheria intima, magliette, assorbenti per le donne e pannolini per bambini. Ovviamente deve essere tutto nuovo, perchè per il rispetto delle norme Covid non possiamo fare diversamente.
Chi volesse fare queste donazioni, le può portare presso il nostro comitato e noi provvederemo giornalmente ad inviare tutto a Sanremo.
Poco fa è partito un nostro mezzo che ha portato alcune delle cose che ci erano state richieste, di cui noi disponevamo”.
Alcuni vostri volontari sono stati a Sanremo. Cosa hanno raccontato?
“Hanno trovato tanta umanità in queste persone. Il nostro oggi è solo quello di agevolare in particolare la distribuzione dei pasti.
Quello che in particolare due miei volontari mi hanno fatto notare è lo stupore dei bambini. Quello che colpito è la faccia stupita dei bambini”.
Potrebbero arrivare altri profughi?
“Noi non sappiamo quello che succederà. Ricordo però il motto del terremoto dell’Aquila. Saremo qui sono a che la terrà non avrà smesso di tremare.
Siamo ancora in Abruzzo e ad Amatrice, siamo qui per le necessità di queste persone e di tutte le persone imperiesi”.