8 Novembre 2024 22:36

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8 Novembre 2024 22:36

Morte Martina Rossi: oggi la Cassazione, parlano legali Vanneschi. “Prescrizione? Non ne parliamo, convinti dell’innocenza del nostro assistito”/Video

In breve: Martina Rossi, secondo l'accusa, sarebbe morta nel tentativo di sfuggire a uno stupro da parte dei due giovani imputati.

Noi non parliamo di prescrizione“. Così i legali di Luca Vanneschi all’ingresso della Corte di Cassazione. Dichiarazioni che segnano una spaccatura nella linea difensiva dei due imputati (il secondo è Alessandro Albertoni, il cui legale ha invece spiegato di aspettarsi la prescrizione) nel processo per la morte di Martina Rossi, la studentessa imperiese che perse la vita il 3 agosto del 2011 precipitando dal sesto piano dell’Hotel Sant’Ana di Palma dei Maiorca dove era in vacanza con le amiche.

Morte Martina Rossi: parlano legali difesa Vanneschi

Luca Vanneschi, così come Alessandro Albertoni, è stato condannato a tre anni di carcere in appello bis per tentata violenza sessuale. Martina Rossi, secondo l’accusa, sarebbe morta nel tentativo di sfuggire a uno stupro da parte dei due giovani imputati.

“Andiamo a discutere il processo in base ai motivi che abbiamo depositato e dei quali siamo convintissimi – hanno dichiarato i legali di Vanneschi, gli avvocati Carlo Buricchi, Stefano Buricchi e Lorenzo Brunetti Buraggi Prescrizione? No, noi non parliamo di prescrizione. Noi parliamo dei motivi di ricorso e dei motivi aggiunti. La prescrizione riguarda il tempo. Quando cade? Mi pare a ottobre.

Il sito del nostro assistito? È un’iniziativa del nostro assistito, che ritiene essere vittima di un clamoroso errore giudiziario. Condividiamo il fatto che si tratti di un errore giudiziario, con fermezza. Ne sono convinto, prima ancora da poliziotto che da avvocato. Avendo servito per 15 anni la Polizia di Stato, quando mi sono avvicinato a questo caso ho cercato di guardarlo con l’occhio dell’investigatore ancora prima che con l’occhio dell’avvocato. E sono profondamente convinto dell’innocenza del nostro assistito. Ha ritenuto di pubblicare tutti gli arti processuali, cosa che mi risulta stia facendo”.

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